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Un modello climatico testato a Zurigo è risultato efficace per prevedere l’intensità delle canicole

barche in secca
Keystone / Laurent Merlet

Un modello climatico australiano, testato a Zurigo e nei boschi che la circondano, ha provato la sua efficacia per prevedere l'intensità delle canicole in funzione delle cosiddette "infrastrutture blu e verdi (BGI)", ossia spazi coperti da acque e vegetazione.

Per gli esperti dell’Istituto per la ricerca sulle acque nel settore dei Politecnici federali (Eawag) il modello offre grandi potenzialità in urbanistica.

Nell’attuale contesto di riscaldamento climatico, la letteratura scientifica dimostra che uno dei modi migliori per raffreddare le aree urbane è aumentare la quantità di spazio verde e di acqua rispetto a cemento e asfalto. Per quantificare la riduzione delle temperature in un determinato luogo, ricercatori australiani hanno sviluppato un modello TARGET (letteralmente obiettivo), acronimo di The Air-temperature Response to Green/blue-infrastructure Evaluation Tool (strumento per valutare l’evoluzione della temperatura in funzione delle BGI). Gli specialisti di Dübendorf (canton Zurigo) hanno verificato la bontà delle previsioni di TARGET e se uno strumento del genere sia adatto alla pianificazione urbana, indica un comunicato odierno di Eawag.

A differenza di altri modelli numerici complessi che richiedono molta potenza di calcolo, TARGET è semplice e veloce. Richiede dati meteorologici generali e geografici che indicano i materiali di cui è ricoperta la città, l’altezza degli edifici e la larghezza delle strade, poi genera previsioni di temperatura superficiale e atmosferica.

Per verificare la corrispondenza tra le previsioni di TARGET e la realtà, i ricercatori hanno scelto Zurigo come caso di studio e, più precisamente, un’area di circa 29 chilometri quadrati che comprende il centro della città e le aree boscose limitrofe delle colline di Käferberg e Zürichberg. L’indagine si è svolta durante un’ondata di calore nell’estate del 2023.

Il modello ha indicato correttamente le temperature. “È quindi uno strumento affidabile per prevedere le temperature di superficie e dell’aria nelle città”, afferma, citato nella nota, Jixuan Chen, autore principale dello studio.

Grandi aree blu-verdi, impatto modesto

In un’ulteriore fase, i ricercatori hanno studiato come le aree con diverse proporzioni di BGI differiscano in termini di temperatura. “Volevamo sapere come sarebbe cambiata la temperatura della superficie e dell’aria se avessimo reso le nostre città più verdi”, spiega, sempre citato nel comunicato, João Leitão, professore al Politecnico federale di Zurigo e capogruppo del dipartimento di gestione delle acque urbane dell’Eawag, che ha diretto la ricerca.

Secondo il modello, la temperatura dell’aria scende di circa 1,2 gradi centigradi se le aree verdi-blu passano da una proporzione compresa tra lo 0% e il 20% a una del 60-80%. Diventa più fredda di altri 4 gradi se il sito viene convertito in una foresta urbana. Nei giorni estivi presi in esame, sul Käferberg faceva effettivamente fino a 5,2 gradi in meno rispetto al centro di Zurigo.

“1,2 gradi in città non sono molti”, ammette Leitão. “Tuttavia, la conversione vale la pena. Perché le aree verdi-blu aggiuntive svolgono altre funzioni o compiti ecologici”, come assorbire meglio l’acqua piovana e aumentare la biodiversità.

L’analisi mostra anche quanto raffreddamento ci si possa aspettare dai diversi tipi di copertura del suolo verde-azzurro. Gli alberi, ad esempio, si sono dimostrati circa due volte più efficaci dei prati irrigati, indica la ricerca pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment.

La conclusione dei ricercatori zurighesi è che TARGET può essere utilizzato per confrontare diversi scenari di pianificazione e determinare i luoghi in cui un intervento è particolarmente efficace. “Lo strumento è (…) adatto alla futura pianificazione urbana in tutto il mondo”, afferma Leitão.

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