Martedì mattina a Buchs, nella Svizzera orientale, c’erano tanti poliziotti e giornalisti ad attendere l’arrivo di profughi dall’Austria e dall’Ungheria. Sui treni, il numero di rifugiati era al disotto delle previsioni. Intanto però le guardie di confine aumentano i controlli, anche sulle strade.
“Al centro della nostra attività ci sono effettivamente i flussi migratori. Non ci concentriamo però solo sulle stazioni, ma anche sulla strada. Vogliamo evitare scene come quelle viste recentemente in Austria. Aumentiamo dunque i controlli dei vani di carico dei veicoli”, le parole di Kobler comandante delle Guardie di confine della Regione III.
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Relazioni italo-svizzere
“In un mondo fuori asse l’amicizia tra Italia e Svizzera è ancora più preziosa”
Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Accordi fiscali con l’Italia, frontalieri sono stati i temi forti affrontati oggi a Bellinzona dal Consiglio di Stato durante l’incontro con la consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf. Un’occasione per fare il punto della situazione prima dell’ultima tornata di negoziati con Roma. Diversi i temi affrontati durante la riunione.
Treni di migranti dall’Ungheria verso Austria e Germania
Questo contenuto è stato pubblicato al
La cosiddetta “rotta balcanica” è in questi giorni sempre molto trafficata, mentre dall’Ungheria sono partiti i primi treni diretti in Austria e soprattutto in Germania, destinazione finale di tanti profughi. Tra Budapest e Berlino è già scoppiata la polemica sulle modalità di applicazione dell’accordo che disciplina l’asilo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
«C’è un grande accordo sul fatto che l’Italia debba essere aiutata nella crisi dei profughi» parole sicuramente non nuove, ma che -a poco più di due settimane dall’annunciato vertice europeo sul tema migrazione- fanno notizia perché stavolta non vengono dal governo italiano, ma da Angela Merkel, che dopo le recenti stragi sembra intenzionata a spingere…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.