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Pubblicità sul tabacco quasi completamente vietata

Due pubblicità di sigarette per le strade di Zurigo.
Presto non sarà più possibile pubblicizzare le sigarette con cartelloni pubblicitari lungo e strade. © Keystone / Gaetan Bally

Il governo federale vuole vietare quasi completamente la pubblicità per le sigarette dando seguito all'iniziativa sul tabacco, accolta dal popolo nel febbraio del 2022.

Il Consiglio federale ha così trasmesso mercoledì al Parlamento un messaggio in tal senso: in futuro, nessuna pubblicità di prodotti del tabacco o di sigarette elettroniche potrà più essere pubblicata sulla stampa. Non sarà neppure ammessa nei luoghi accessibili al pubblico che possono essere frequentati dai minorenni, come pure nei punti vendita e nei festival, ha sottolineato il consigliere federale. Sarà inoltre vietata la sponsorizzazione di manifestazioni alle quali i minorenni hanno accesso.

La pubblicità online continuerà invece a essere consentita a condizione che un sistema di controllo dell’età garantisca che i minorenni non possano consultare le pagine che la contengono. Un simile sistema di controllo sarà attuato anche per la vendita di prodotti online o tramite distributori automatici.

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Ogni anno 9’500 morti

Ogni anno in Svizzera muoiono prematuramente 9’500 persone a causa del tabacco, che rientra dunque tra i problemi più gravi di salute pubblica. Il consumo di tabacco è all’origine di numerose malattie non trasmissibili e i costi per le cure mediche di queste malattie ammontano a 3 miliardi di franchi all’anno, ha ricordato il consigliere federale.

Nel 2022 il 6,9% degli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni ha affermato a domanda precisa di aver fumato una sigaretta nei 30 giorni precedenti. Il 5,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha utilizzato sigarette elettroniche almeno una volta al mese. La pubblicità per il tabacco ricopre un ruolo significativo nella decisione di iniziare a fumare.

Parola ora al Parlamento

La parola spetta ora al Parlamento e i dibattiti si preannunciano vivaci. “È difficile dire se le Camere federali tenteranno di ammorbidire la legge”, ha rilevato il consigliere federale Alain Berset a una domanda di un giornalista. Ma la volontà del popolo è chiara e sarebbe auspicabile che fosse rispettata.

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