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Adolescenti e quel richiamo irresistibile delle sostanze psicoattive

Un ragazzino tiene un mano una sigaretta accesa.
Il consumo di sigarette tradizionali è ai livelli di quattro anni fa. Aumenta invece quello delle sigarette elettroniche. Keystone / Martin Ruetschi

Preoccupa in Svizzera il consistente aumento dell’utilizzo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti. L’allarme è stato lanciato da “Dipendenze Svizzera” che ha condotto uno studio sul consumo di sostanze psicoattive degli adolescenti in Svizzera. Ora spetta ai politici prendere le decisioni per prevenire questi comportamenti. 

Un quindicenne su tre fuma, una ragazza su dieci mischia farmaci e alcol e altrettanti ragazzi consumano canapa illegale. Sono sommariamente i dati emersi dallo studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged-Children) che viene condotto ogni quattro anni tra gli allievi e allieve tra gli 11 e 15 anni.  

L’indagine internazionale HBSC è condotta in oltre 50 Paesi sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS-Europa). In Svizzera è realizzata dal 1986 da Dipendenze Svizzera, su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Nel 2022 hanno partecipato all’indagine nazionale 636 classi scelte a caso per un totale di 9’345 allievi tra gli 11 e i 15 anni. I dati raccolti riguardano i comportamenti nei 30 giorni precedenti all’indagine. 

Delgrande Jordan, M., Balsiger, N. & Schmidhauser, V. La consommation de substances psychoactives des 11 à 15 ans en Suisse – Situation en 2022 et évolution dans le temps – Résultats de l’étude Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) Collegamento esterno(rapport de recherche No 149). Lausanne: Addiction Suisse 

L’adolescenza – fanno notare Marina Delgrande Jordan, Nora Balsiger e Valentine Schmidhauser – le autrici dello studio – è caratterizzata da un bisogno di sperimentazione che passa attraverso la ricerca di sensazioni e novità, assumendo nel contempo un livello (relativamente) elevato di rischi. Tra questi comportamenti c’è anche l’uso di sostanze psicoattive.  

Il cervello e il corpo degli adolescenti reagiscono in modo particolarmente sensibile alle sostanze psicoattive, esponendo i giovani a una serie di rischi. Le esplorazione – sottolineano le autrici dello studio – fanno parte del normale processo di sviluppo di un adolescente, possono però avere conseguenze negative sulla salute a breve termine. A lungo termine questo comportamento potrebbe portare ad un uso abituale di sigarette e alcol, fino a trasformarsi una dipendenza. 

Sigarette, derivati e marijuana 

Veniamo ai dati nudi della ricerca. Il consumo di sigarette convenzionali nel 2022 è molto simili a quello riscontrato prima della pandemia. Circa il 7% dei ragazzi di 15 anni e il 6% delle loro coetanee ha fumato sigarette convenzionali in almeno 10 dei 30 giorni precedenti l’indagine.  

Ciò che preoccupa è il consumo di altri prodotti a base di nicotina che è aumentato in modo importante, soprattutto tra le ragazze. Tra i e le quindicenni, il 7% dei ragazzi e l’8% delle ragazze hanno usato sigarette elettroniche. Rispetto ai dati del 2018 l’utilizzo di questo tipo di sigarette è aumentato soprattutto tra le ragazze. 

Anche i cosiddetti prodotti a tabacco riscaldato (chiamati anche “heat not burn”) sono popolari tra i giovani. Questi prodotti sono stati usati dal 4% dei ragazzi di 15 anni e dal 3% delle loro coetanee: il triplo rispetto al 2018. 

Ma è soprattutto lo snus (termine svedese utilizzato per indicare un tabacco umido in polvere per uso orale) che spopola tra gli adolescenti. Secondo l’indagine, ben il 13% dei ragazzi di 15 anni hanno consumato snus almeno una volta nell’ultimo mese: una percentuale doppia rispetto al 2018.  

Riepilogando, per quanto riguarda sigarette e affini, lo studio di Dipendenze Svizzera rileva che il 10% dei ragazzi e l’11% delle ragazze hanno consumato in almeno 10 dei 30 giorni precedenti l’indagine, una sigaretta, nelle sue varie sfaccettature.  

A preoccupare non è soltanto l’assunzione di nicotina. Nel mese precedente all’indagine, il 12% dei ragazzi di 15 anni e l’8% delle loro coetanee hanno fumato della marijuana almeno una volta. Il dato è comunque in linea con il risultato del 2018. Il 5% sempre dei e delle quindicenni affermano infine di aver consumato almeno una volta nella vita altre sostanze vietate come la cocaina, l’eroina, ecstasy, anfetamine o LSD.

Alcol e farmaci 

Il consumo di alcolici, sebbene alto, resta stabile. Quasi la metà delle persone intervistate beve alcolici mentre il 25% dei giovani e delle giovani di 15 anni hanno ammesso di aver consumato cinque o più bevande alcoliche in un’unica occasione. Il cosiddetto “binge drink” è rimasto anch’esso più o meno ai livelli dell’ultima indagine del 2018. 

Sempre tra i quindicenni, il 5% dei ragazzi e il 9% delle ragazze hanno mischiato almeno una volta farmaci e alcol, un mix considerato particolarmente pericoloso. “Il consumo di farmaci combinato ad altre sostanze psicoattive è motivo di preoccupazione. In quest’ambito – scrive Dipendenza SvizzeraCollegamento esterno – occorrere intensificare la ricerca e sensibilizzare maggiormente tutti gli operatori del settore sociosanitario. Le offerte nel campo della prevenzione vanno indirizzate in modo mirato agli adolescenti”. 

La politica e i suoi compiti 

Questa la fotografia delle e degli allievi delle scuole medie sul consumo di prodotti psicoattivi. Per Dipendenze Svizzera i dati dimostrano che “la protezione dei giovani non raggiunge il suo scopo”.

Alcol: La vendita e la fornitura di birra e vino è vietata ai giovani al di sotto dei 16 anni in Svizzera, e al di sotto dei 18 anni per i liquori alcolici/liquori. In Ticino, il limite di età è di 18 anni per tutte le bevande alcoliche. 

Sigarette e derivati: 9 Cantoni su 26 vietano la vendita di prodotti del tabacco ai minori di 16 anni, altri 15 ai minori di 18 anni e 2 cantoni non hanno alcuna regolamentazione in merito. 9 cantoni vietano la vendita di sigarette elettroniche ai minori di 18 anni. 

Canapa: Il possesso, il commercio, la coltivazione e il consumo di cannabis contenente 1% o più di THC sono vietati in Svizzera (secondo la legge federale sugli stupefacenti e sule sostanze psicotrope, LStupCollegamento esterno). La vendita di prodotti contenenti CBD (meno dell’1% THC) non è soggetta alla LStup e, a seconda del tipo di prodotto, è regolamentata in svariate altre leggi. 

Nel contesto attuale, in cui l’industria utilizza i media digitali per un marketing intensivo, “è essenziale mettere in atto le misure mancanti o rafforzare quelle inadeguate affinché i bambini e i giovani siano maggiormente protetti. A questa età, queste sostanze non dovrebbero essere consumate”, conclude Dipendenze Svizzera. 

La politica è quindi chiamata in causa, soprattutto perché finora a livello federale non è stata fissata un’età minima per la vendita di questi prodotti, né sono state introdotte restrizioni efficaci in fatto di pubblicità. 


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