Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
la controversa acqua della Senna, protagonista di questo primo scorcio delle olimpiadi parigine, è stata evocata oggi anche in casa svizzera.
Adrien Brifford, che ha gareggiato mercoledì scorso nella gara di triathlon per i colori rossocrociati, lamenta sintomi di gastroenterite. Ma la federazione olimpica svizzera, a differenza di quella belga, ha deciso di non ritirare la squadra dalla competizione.
Lo staff medico elvetico non ha infatti rilevato un evidente legame di causa effetto tra la patologia gastrointestinale che ha colpito Adrien Brifford e la qualità dell’acqua del fiume, alla luce anche di un sondaggio condotto tra i partecipanti alla gara.
Buona lettura.
C’è penuria di pediatri/e in Svizzera, soprattutto nelle regioni periferiche, dove bimbe e bimbi rischiano di non ricevere cure adeguate.
A lanciare l’allarme è Marc Sidler, presidente della BVKJ, l’associazione nazionale di categoria, secondo cui vi è una carenza di diverse centinaia di pediatri che però non è uniforme nel Paese. A differenza delle campagne, nelle zone urbane gli studi medici possono infatti avvalersi delle prestazioni delle strutture sanitarie presenti sul territorio.
Tra le cause enumerate dall’associazione vi è la tendenza delle nuove generazioni di professionisti/e a lavorare a tempo parziale (in media all’80% i professionisti uomini e al 60% le donne), rendendo così insufficiente l’offerta medica, soprattutto nelle aree discoste.
Un secondo aspetto criticato è quello della burocrazia che si manifesta in un numero eccessivo di regolamenti, controlli e ispezioni che a detta dei pediatri non apporta alcun valore aggiunto e finisce per penalizzare i pazienti.
- La notizia riferita da blue NewsCollegamento esterno.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
- L’approfondimento di tvsvizzera.it sulla carenza di medici in Svizzera.
In seguito alle voci sempre più insistenti relative a un’imminente rappresaglia dell’Iran nei confronti di Israele – per l’uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh – la compagnia Swiss ha deciso di ridurre l’attività nell’area mediorientale.
La sospensione dei voli da e per Tel Aviv, già operativa da venerdì scorso per le compagnie del gruppo Lufthansa (di cui Swiss fa parte), è stata prolungata fino al 12 agosto. Inoltre, i velivoli non attraverseranno lo spazio aereo iraniano almeno fino a mercoledì prossimo.
Misure analoghe riguardano anche i Paesi vicini: i collegamenti con Beirut, in Libano, rimangono sospesi fino al 12 agosto e il sorvolo di Israele e Iraq continua ad essere evitato.
In una nota la compagnia elvetica ha precisato che “i passeggeri interessati da cancellazioni di voli hanno la possibilità di rinviare gratuitamente il viaggio a una data successiva o di ricevere un rimborso completo”.
- La proroga della sospensione dei voli riferita da ticinonews.chCollegamento esterno.
- Misure analoghe, come riporta cdt.chCollegamento esterno, erano state prese anche in aprile.
- L’antefatto all’origine di questa crisi in un articolo di rsi.chCollegamento esterno.
Continua a crescere in Svizzera il numero di lavoratrici e lavoratori frontalieri, che sfiorano ormai quota 400’000.
Nel secondo trimestre, secondo quanto ha reso noto oggi l’Ufficio federale di statistica (UST), le e i dipendenti residenti all’estero sono aumentati del 3% su base annua (+0,8% rispetto a tre mesi prima), raggiungendo la cifra di 398’569. In controtendenza la Svizzera italiana, che ha registrato una flessione annua dello 0,4%, anche se c’è stato un incremento dello 0,3% rispetto al primo trimestre del 2024.
In generale è stato osservato un aumento più contenuto nel settore terziario (+0,7% trimestrale e +3,7% annuo), che con 275’822 salariati/e è quello verso cui si indirizza il maggior numero di pendolari transfrontalieri. Segue in cifre assolute l’industria, con 119’878 frontalieri (+0,8% in tre mesi e +1,5% rispetto a un anno fa) e il settore agricolo (+5,1% trimestrale e +3,8% annuo), che occupa solo 2’870 lavoratrici e lavoratori residenti oltre confine.
In testa resta sempre la manodopera transfrontaliera proveniente dalla Francia (229’214, +5,3% in un anno), che precede quella italiana (91’633, -0,3%) e i frontalieri germanici (64’991, +0,3%). Seguono le e i residenti in Austria (8’756, -0,1%). Le regioni di maggiore penetrazione di questo segmento di addetti/e sono il Lemano (161’174, +6%) e il Canton Ticino (78’925).
- Sul leggero aumento dei frontalieri in Svizzera l’articolo di tio.chCollegamento esterno.
- La notizia ripresa anche da laregione.chCollegamento esterno.
- L’approfondimento della tematica più generale alla frontiera sud su tvsvizzera.it.
I sevizi competenti della Confederazione sono divenuti più esigenti e restrittivi nel vagliare le richieste di protezione internazionali depositate da cittadini e cittadine ucraine in fuga dal loro Paese in guerra. Sono infatti aumentati i respingimenti e le revoche dei permessi.
Dall’inizio del conflitto, ha fatto sapere la Segreteria della migrazione (SEM), sono 2’500 le persone che si sono viste rifiutare lo statuto speciale S, che consente ai beneficiari, tra le altre cose, di lavorare senza particolari formalità in Svizzera, in deroga alle disposizioni ordinarie sul diritto d’asilo.
Sono stati inoltre revocati 104 permessi per motivi di varia natura: reati penali, dichiarazioni fraudolente o lunghi soggiorni in patria o comunque all’estero.
Attualmente sono circa 66’000 (66’189 a fine giugno) le rifugiate e i rifugiati ucraini ospitati nei 26 cantoni, mentre per altre 26’392 persone lo statuto S, che al momento Berna concede solo a cittadine e cittadini ucraini, è nel frattempo scaduto.
- La notizia pubblicata da rsi.chCollegamento esterno.
- Sulla protezione accordata da Berna alle cittadine e ai cittadini ucraini il contributo di swissinfo.ch.
- Le spiegazioni della Segreteria della migrazione (SEM)Collegamento esterno sulla tutela ai profughi.
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