La televisione svizzera per l’Italia
Controllore in un treno.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

se prossimamente vi capiterà di viaggiare nella Confederazione, prestate bene attenzione a quanto hanno fatto sapere oggi le Ferrovie federali svizzere (FFS), attraverso un suo dirigente.

I passeggeri dei treni, ha affermato Pascal Rüsch, responsabile della formazione del personale viaggiante delle FFS, non hanno infatti diritto alla flessibilità da parte dei controllori quando, pur essendo in possesso di un biglietto acquistato regolarmente, il titolo di trasporto presenta problemi formali o è stato comprato elettronicamente con qualche istante di ritardo (magari per motivi di natura tecnica estranei all'utente).

Di recente aveva fatto discutere il caso di un'anziana viaggiatrice alla quale era stata inflitta da un controllore assai pignolo una multa di oltre 250 franchi per aver indicato sul biglietto il nome di battesimo Heidi al posto di Heidimarie menzionato sulla carta d'identità.

Un malinteso che potrebbe rovinare il soggiorno in terra elvetica. Ad ogni buon conto prima della vostra eventuale partenza vi invitiamo a leggere il nostro resoconto quotidiano dalla Confederazione.

Il Tribunale penale federale a Bellinzona.
Il Tribunale penale federale a Bellinzona. Keystone / Ti-Press / Samuel Golay

Un cittadino algerino è stato rinviato a giudizio dalla Procura federale, secondo la quale l’imputato progettava un attentato in Francia.

Il 51enne, posto in detenzione preventiva nel marzo 2022 dalle autorità giudiziarie elvetiche, aveva tentato di unirsi ai combattenti dello Stato islamico (ISIS) in Siria e successivamente era riparato in Svizzera, dove aveva depositato una domanda d’asilo che gli è stata respinta.

Nella Confederazione l’uomo si sarebbe messo in contatto con esponenti jihadisti e secondo la tesi accusatoria stava pianificando un atto terroristico in Francia. Per gli inquirenti avrebbe anche svolto attività di proselitismo in favore dell’ISIS attraverso le reti sociali.

Dovrà ora rispondere davanti alla corte del Tribunale penale federale di Bellinzona di violazione della legge federale che vieta i gruppi “Al-Qaïda” e “Stato islamico” nonché le organizzazioni associate (articolo 2), di partecipazione a un’organizzazione terroristica (articolo 260ter del codice penale) e di rappresentazioni di atti di cruda violenza (articolo 135).

Auto sfrecciano su un passaggio pedonale.
keystone

Un veicolo su 200 è risultato troppo rumoroso a Ginevra la scorsa estate. È quanto emerso dal progetto condotto la scorsa estate dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

Grazie a un dispositivo sperimentale, concepito nell’ambito di una campagna contro le immissioni sonore prodotte dal traffico motorizzato, nella città di Calvino sono stati “fotografati” da questo speciale autovelox tra i 100 e i 200 veicoli al giorno non in regola. Nel 70% dei casi si è trattato di moto, seguite dalle auto (17%) e dai mezzi pesanti (13%).

Una moto su dieci è risultata oltre il limite fissato a 80 decibel anche se il record (negativo) lo ha fatto segnare un’auto, con 117 decibel. Secondo le e gli esperti la soglia di pericolo è posta a 90 decibel e quella del dolore e dei danni all’udito a 120 decibel.

Non è ancora chiaro il seguito di questa sperimentazione ma è concreta l’ipotesi dell’impiego in un prossimo futuro di questo tipo di autovelox, per i quali non esiste ancora una base legale. Secondo Berna la loro adozione consentirebbe alle forze di polizia di essere più efficienti e di risparmiare sui costi del personale.

Una persona manipola materiale biologico in un laboratorio.
Keystone / Gaetan Bally

ll rischio che i virus influenzali veicolati dagli animali possano essere all’origine di una pandemia nell’uomo potrebbe essere maggiore di quanto si pensasse finora, secondo quanto rivela uno studio condotto dall’Università di Zurigo (UZH).

Alcuni virus, evidenzia la ricerca dell’Istituto di virologia medica dell’UZH, utilizzano infatti un secondo punto d’ingresso, che finora non era stato individuato, per infiltrarsi nelle cellule e questa circostanza accresce il rischio di una loro diffusione nell’organismo.

Più nel dettaglio, questi agenti patogeni di solito entrano nelle cellule ospiti grazie alle proteine “Spike” che si trova nel loro involucro. Ma lo studio pubblicato sulla rivista Nature Microbiology indica che i virus dell’influenza umana A del sottotipo H2N2 e quello dell’aviaria possono infettare le cellule attraverso un secondo recettore: questa via alternativa è costituita da un complesso di proteine del sistema immunitario.

Questa doppia capacità di infezione, utilizzando diverse vie d’ingresso, dovrebbe aumentare la loro capacità di contagiare specie diverse e di passare dagli animali all’uomo. E la sorveglianza globale dell’influenza, sottolinea l’ateneo elvetico, dovrebbe essere intensificata.

Container al porto di Basilea.
Keystone / Gaetan Bally

Sono in netta ripresa le esportazioni svizzere dopo un periodo di appannamento. Ma l’evoluzione non è uniforme in tutti i settori, in particolare nel ramo orologiero.

Nel secondo trimestre le vendite all’estero di prodotti elvetici sono salite del 6,6%, raggiungendo la cifra record di 69,2 miliardi di franchi, mentre le importazioni sono aumentate del 2,2% a 56,7 miliardi. Il saldo è stato quindi positivo per 12,4 miliardi (+3 miliardi). In termini reali (vale a dire al netto dell’inflazione) le progressioni dell’export e dell’import risultano più attenuate (rispettivamente +3,5% e -0,8%).

Si notano comunque importanti divari tra i diversi settori economici. La chimica-farmaceutica ha incrementato le vendite oltre confine dell’11,8% (a 38,2 miliardi di franchi). Seguono, molti staccati, le macchine e l’elettronica (-0,3% a 8,1 miliardi), l’orologeria (+0,4% a 6,6 miliardi), gli strumenti di precisione (+2,3% a 4,4 miliardi) e i metalli (+0,9% a 3,5 miliardi).

A livello geografico, il continente più importante per il Made in Switzerland rimane l’Europa (+4,2% a 39,6 miliardi), con un contributo significativo fornito da Germania (+0,5% a 10,5 miliardi), Slovenia (+10,9% a 5,8 miliardi) e Italia (+2,5% a 5,2 miliardi), che sono il secondo, il terzo e il quarto fra i principali sbocchi dell’export. In forte aumento è il Nordamerica (+20,4% a 15,4 miliardi), con gli Stati Uniti (+21,2% a 14,5 miliardi) che rafforzano il primato di paese più importante per le merci elvetiche. Bene anche l’Asia (+3,3% a 14,3 miliardi), grazie al contributo della Cina (+3,5% a 4,1 miliardi), quinto mercato per le aziende della Confederazione.

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