Oggi in Svizzera

Secondo la ONG Swissaid, la Confederazione è tra i Paesi con la più alta importazione del metallo prezioso prodotto in maniera illegale. L’80% della produzione artigianale passa dapprima da Dubai. La tappa negli Emirati Arabi Uniti (EAU) – sottolinea l’ONG – dà al contrabbando una patina di legalità.

Uno studio di Swissaid (che da anni denuncia le pratiche illegali nell’importazione di oro in Svizzera), mette in luce che tra il 2021 e il 2024, ogni anno nel continente africano vengono prodotte tra le 321 e le 474 tonnellate di oro artigianale senza essere dichiarate.

Proprio la Svizzera, come sostiene Swissaid, è uno dei tre Paesi con la più alta domanda di oro prodotto illegalmente. Dopo essere passato per Dubai, il metallo prezioso viene esportato soprattutto in Svizzera. Tra il 2012 e il 2022, la Confederazione ha importato più di 1’670 tonnellate d’oro dagli EAU.

• Svizzera, capolinea dell’oro africano di contrabbando. Su portale della RSICollegamento esterno.
• Importazioni di oro, i dati restano top secret. Un articolo su tio.chCollegamento esterno.
• Nessuna trasparenza sull’importazione di oro in Svizzera. Un approfondimento della collega Dominique Soguel su tvsvizzeta.it.
• I dettagli del rapporto di Swissaid in questo articolo di SWI swissinfo.ch.

Come riferisce oggi l’Ufficio federale di giustizia (UFG), le richieste nel 2023 sono aumentate di oltre un quarto rispetto all’anno precedente. La Svizzera, da parte sua, ha depositato presso autorità straniere 216 domande (174 nel 2022). Le cifre sono contenute nel rapporto di attività relativo all’assistenza giudiziaria internazionale.

A conti fatti, però, i trasferimenti effettivi di condannati sono stati decisamente meno: lo scorso anno in 48 sono stati estradati al di fuori dei confini elvetici. Al contrario, 12 prigionieri sono stati portati in Svizzera.

Sempre in ambito di assistenza giudiziaria internazionale, dal rapporto pubblicato oggi si estrapola anche che alla Svizzera nel 2023 sono pervenute da Paesi terzi quasi 30’000 domande di ricerca, ossia un incremento di circa 1’500 rispetto ai dodici mesi precedenti. La Confederazione ne ha invece presentate all’estero poco più di 200.

• I dati presentati oggi dall’Ufficio federale di giustizia ripresi dal Corriere del Ticino.
• Come funziona la procedura d’estradizione da e per la Svizzera? Ecco le risposteCollegamento esterno.
• Estradato in Italia l’omicida catturato nei Grigioni. Un fatto di cronaca del 2023 ed entrato nelle statistiche pubblicate oggi su tvisvizzera.it.

Il Governo del Canton Grigioni ha approvato la costruzione di tre impianti solari di grandi dimensioni nella Surselva. Complessivamente forniranno elettricità a 10’400 economie domestiche. Il più grande dei tre impianti sarà situato nel comune di Tujetsch. Su una superficie di 30 ettari, 45’000 moduli solari produrranno elettricità per 5’800 famiglie.

Sempre a Tujetsch è previsto un secondo impianto, di dimensioni leggermente inferiori. Vicino al lago artificiale di Lai da Nalps, 19’000 moduli solari forniranno elettricità a 2’200 economie domestiche. Entrambi i progetti sono già stati approvati dal voto popolare comunale.

Il terzo impianto, anch’esso già approvato dalla popolazione, sorgerà a Laax, comprensorio turistico di grande richiamo. Il progetto sorgerà in prossimità della stazione sciistica “Vorab”, situata a 2600 metri. In questo caso 21’000 moduli solari, su una superficie di quasi 50 ettari, produrranno elettricità per circa 2’400 economie domestiche.

• La notizia la potete leggere sul portale della RSICollegamento esterno.
• Bocciato, sempre quest’anno, un altro grande impianto fotovoltaico nei Grigioni, vicino a Savognin. Un articolo di tvsvizzera.it.
• Nel settembre 2023 è entrato in funzione a Cressier nel Canton Neuchâtel quello che per ora è l’impianto solare più esteso in Svizzera. Un servizio su tio.chCollegamento esterno.

Temu è in forte espansione in Svizzera. Ora la piattaforma cinese deve vedersela con il settore del commercio al dettaglio elvetico. L’associazione di categoria Swiss Retail Federation ha infatti presentato una denuncia per pratiche commerciali scorrette presso la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) contro Temu Svizzera.

Secondo la direttrice di Swiss Retail, Dagmar Jenni, sussiste il notevole sospetto che Temu faccia uso di pubblicità illegale, con sconti percentuali e prezzi barrati, nonché di pubblicità con offerte al di sotto del prezzo di costo e informazioni fuorvianti sulla disponibilità dei prodotti.

Dagmar Jenni ritiene che esista un interesse pubblico, sia per i consumatori che per i concorrenti in Svizzera, che la Seco chiarisca rapidamente se Temu rispetti le regole della concorrenza equa ai sensi della Legge federale contro la concorrenza sleale. Inoltre, la Seco è chiamata anche a stabilire se il sistema di sconti praticato da Temu sia in linea con l’Ordinanza sull’indicazione dei prezzi.

• Temu denunciata alla Seco. L’articolo sul portale della RSICollegamento esterno.
• Temu, l’app di e-commerce che negli USA fa tremare Amazon. Un contributo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
• Ci si può fidare di Temu, il nuovo gigante venuto dalla Cina? Un servizio di ticinonews.chCollegamento esterno.