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UBS

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Nel presentare il rapporto annuale, di cui potete leggere di più sotto, l’UBS ha reso noto oggi che l'amministratore delegato della banca, Sergio Ermotti, ha ricevuto nel 2023 compensi per 14,4 milioni di franchi svizzeri (14,7 milioni di euro). "Sergio si è impegnato a rimanere almeno fino al completamento del processo di integrazione (del Credit Suisse, ndr.), se non più a lungo", si legge nella lettera del presidente agli azionisti.

Una cifra che, oltre a far nascere analisi e domande di legittimità, fa scaturire solitamente due tipi di pensiero. Il più sognante: cosa ne farei io di tutti quei soldi? E il più critico: ma deve per forza piovere sempre sul bagnato?

Vi lascio ora alle altre notizie del giorno. Buona lettura!

Lettini in spiaggia
Keystone / Rungroj Yongrit

Sono sempre di più gli svizzeri e le svizzere che scelgono di vivere all’estero: alla fine del 2023 la cosiddetta Quinta Svizzera è aumentata dell’1,7%, attestandosi a 813’400 persone registrate presso una rappresentanza estera.  

Sono 520’700, pari al 64%, le e gli emigrati a risiedere in Europa e quasi un quarto del totale vive in Francia (209’300). Seguono Germania, Italia, Gran Bretagna e Spagna. A rivelarlo è l’Ufficio federale di statistica (UST). 

“Negli altri continenti risiedono circa 292’700 persone di nazionalità svizzera, nello specifico il 16% in America del Nord, il 7% in America latina e Caraibi, il 7% in Asia, il 4% in Oceania e il 2% in Africa“, prosegue la nota. Un decimo di tutti gli svizzeri e svizzere all’estero viveva nei soli Stati Uniti. Il 58% di queste persone è in età lavorativa. In America Latina, la maggior parte delle cittadine e dei cittadini svizzeri si trova in Argentina. 

L’incremento di questi emigranti ha interessato in particolare l’Asia (3,1%), seguita dall’Europa (1,9%), dall’Oceania (1,2%), dal Nord America (1%) e dall’America Latina e Caraibi (0,4%). Un calo, dello 0,2%, si è registrato soltanto in Africa. 

Palazzo federale
sda-ats

Il Governo svizzero ha deciso di rinunciare all’acquisto, per i consiglieri e le consigliere federali, degli abbonamenti annuali alle Funivie Svizzere e all’utilizzo del palco nel Teatro municipale di Berna

Fino alla fine del 2023, gli abbonamenti annuali per le funivie erano disponibili gratuitamente, oltre che per i “sette saggi”, anche per le autorità cantonali e comunali. A seguito di un procedimento penale avviato in alcuni Cantoni in relazione alla possibile concessione di vantaggi e di un parere emesso dall’Ufficio federale di giustizia, il Governo, per motivi di trasparenza, ha deciso che gli verranno addebitati gli abbonamenti per il 2024. 

A partire dal 2025, invece, rinuncerà a questi abbonamenti per i membri del Consiglio federale, il cancelliere federale e i loro partner, si legge in un comunicato stampa. Dall’anno prossimo, l’Esecutivo rinuncerà anche all’uso del palco del teatro municipale di Berna.  

Riguardo invece agli abbonamenti generali dei trasporti pubblici, le Ferrovie Federali (FFS) continueranno a fornirne di prima classe ai membri del Consiglio federale, al cancelliere federale e ai loro partner. Questi abbonamenti sono destinati all’esercizio delle loro funzioni, e ai partner che possono essere chiamati ad accompagnarli. 

UBS
KEYSTONE/© KEYSTONE / GAETAN BALLY

Il colosso bancario UBS rivede leggermente al ribasso l’utile record nell’esercizio 2023, da 29 miliardi di dollari a 27,8 miliardi di dollari.  

L’adeguamento viene fatto in seguito agli aggiustamenti del valore stimato di Credit Suisse (CS), la sua ex concorrente acquisita. Lo ha comunicato la stessa UBS in occasione della pubblicazione del suo rapporto annuale. 

All’inizio di febbraio, a causa delle numerose voci eccezionali legate all’acquisizione di Credit Suisse, UBS aveva annunciato un utile netto straordinario di 29 miliardi di dollari per il 2023, gonfiato da un guadagno contabile derivante dalla differenza tra i 3 miliardi di franchi pagati per rilevare la banca e il valore delle attività nette contabilizzate. Tuttavia, dopo aver effettuato un aggiustamento di 1,2 miliardi di dollari, che riduce l’ammortamento negativo dell’avviamento a 27,7 miliardi, l’utile netto è stato corretto a 27,8 miliardi. 

Secondo UBS, le stime effettuate al momento dell’acquisizione sono state “affinate” in conformità ai principi contabili

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  • Grandi banche svizzere, cosa succederà? L’opinione di Rudolf Minsch, capo economista di economiesuisse. 
Primissimo piano di fave di cacao mostrate dalle mani di una persona
Keystone / Legnan Koula

Lo scorso anno la Svizzera ha esportato 62’000 tonnellate di cioccolato nell’Unione Europea (UE), dove risulta essere il maggiore fornitore di questa dolce merce. 

Più di un terzo (36%) del cioccolato importato nell’UE nel 2023 proveniva infatti dalla Confederazione, riferisce oggi l’Ufficio statistico dell’UE (Eurostat). Il Regno Unito è al secondo posto in questa graduatoria (61’000 tonnellate), seguito a grande distanza da Ucraina (22’000), Turchia (7’000) e Norvegia (3’000). 

Intanto, la scorsa settimana il prezzo del cacao ha battuto nuovi record, sfiorando i 9’000 dollari a tonnellata a New York e superando le 7’000 sterline a Londra. Ciò, verosimilmente, costringerà i produttori di cioccolato ad aumentare ulteriormente i prezzi e a farsi carico di parte delle perdite. 

L’aumento dei costi della materia prima è riconducibile ai cattivi raccolti di cacao in Costa d’Avorio e in Ghana, suoi principali produttori mondiali. Il motivo sono le forti piogge e una malattia dei baccelli, seguita da un episodio di siccità, avvenuti nel 2023. 

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