Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all'estero,
sono certo che a tutti voi un po' manca il suono unico dei clacson degli autopostali, introdotto per motivi di sicurezza proprio cento anni fa. Oggi è utilizzato solo sulle strade di montagna contrassegnate da un corno giallo su sfondo blu.
Questi clacson, fabbricati a mano in ottone e alluminio, ogni due anni vengono sottoposti a revisione e accordati, in modo da conservare l’originale melodia a tre suoni “do diesis-mi-la” tratta dall’ouverture del “Guglielmo Tell” di Gioachino Rossini.
Cifre record per AutoPostale che nel 2023 ha trasportato quasi 175 milioni di passeggeri.
Nell’introduzione abbiamo parlato del clacson che contraddistingue i bus di AutoPostale. Qui invece vi segnaliamo che i famosi bus gialli lo scorso anno hanno trasportato quasi 175 milioni di passeggeri, un record assoluto. La cifra supera di 7 milioni il precedente primato stabilito nel 2019.
A causa della pandemia nel 2020 la domanda era scesa a 127 milioni di passeggeri. Nel 2022 è risalita a 156 milioni. In totale, i 2’317 autobus hanno percorso 136 milioni di chilometri, servito 969 linee e 11’086 fermate, su una rete che si estende per 18’322 chilometri.
AutoPostale tiene anche a sottolineare che nei Grigioni sono stati messi in esercizio undici autopostali a trazione elettrica e altri 15 veicoli un po’ in tutta la Svizzera. AutoPostale introdurrà altri 100 mezzi elettrici quest’anno ed entro il 2030 la flotta “elettrica” dovrebbe superare le mille unità.
- Il record storico sottolineato da tio.chCollegamento esterno.
- Per i più nostalgici alcuni cenni storiciCollegamento esterno, dal primo bus al PI-PO-PA.
- Lo scandalo che ha portato alla condanna di sette ex dipendenti di AutoPostale.
Largamente riuscita l’iniziativa popolare a difesa della neutralità svizzera.
Con oltre 40’000 firme più del richiesto, l’iniziativa popolare denominata “Salvaguardia della neutralità svizzera” è riuscita. Stando al presidente del comitato d’iniziativa Walter Wobmann, sono state raccolte 140’000 firme. Il testo verrà depositato alla Cancelleria federale l’11 aprile.
Secondo i promotori dell’iniziativa, la neutralità perpetua è un modello di pace per la Svizzera e la gente non vuole metterlo in pericolo. Per questo motivo – aggiungono – la Svizzera sarebbe stata risparmiata dalle guerre per oltre 200 anni. Per Wobmann bisogna impedire una neutralità “caso per caso”.
In particolare, l’iniziativa esige che la Confederazione non aderisca ad alcuna alleanza militare o di difesa. Vuole inoltre che Berna rinunci a sanzioni nei confronti di Stati belligeranti, come ha fatto invece con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Un altro obiettivo è permettere alla Svizzera di utilizzare la sua neutralità per i buoni uffici così da prevenire e risolvere i conflitti.
- L’articolo sulla riuscita dell’iniziativa popolare su blue NewsCollegamento esterno.
- Il testoCollegamento esterno dell’iniziativa Salvaguardia della neutralità svizzera.
- Quanto è neutrale davvero la Svizzera. Un dossier curato dalla collega Sibilla Bondolfi su swissinfo.ch.
I medici svizzeri aumentano ma non bastano. La dipendenza dai professionisti stranieri resta.
Nonostante il numero di medici formati in Svizzera sia in aumento, la dipendenza dai medici stranieri non diminuisce. È quanto afferma la Federazione dei medici elvetici (FMH) sulla base della statistica medica 2023, pubblicata oggi.
In Svizzera nel 2023 erano attivi 41’100 medici. Dai dati emerge che poco più del 40% dei medici in Svizzera è di origine straniera. Un medico straniero su due (50,2%) è di origine tedesca. Segue l’Italia con il 9,5%, poi la Francia (7,1%) e l’Austria (6%).
La Federazione dei medici elvetici è preoccupata per il futuro della professione. Attualmente in Svizzera un medico praticante su due ha più di 50 anni e uno su quattro ha più di 60 anni. Urge dunque un ricambio generazionale ma la carenza di nuovi professionisti è già un dato di fatto.
- Allarme penuria medici. L’articolo su tio.chCollegamento esterno che offre anche un dossier sul tema.
- La soluzione alla penuria di medici in Svizzera: un articolo della collega Marija Milanovic su tvsvizzera.it.
- Studiare medicina in Germania, lavorare in Svizzera. Un approfondimento del collega Peter Siegenthaler su swissinfo.ch.
La quantità di carne confiscata ai confini elvetici è più che raddoppiata in un anno, arrivando a oltre 260 tonnellate nel 2023.
Il contrabbando non ha frontiere. In tutti i sensi. Se una volta i contrabbandieri di caffè e sigarette soprattutto percorrevano i sentieri boschivi o di montagna, oggi tentano la fortuna attraverso i valichi stradali con automobili o furgoni stipati di carne nascosta nei bagagliai o sotto i sedili.
Come scrive oggi la collega Miladinovic su tvsvizzera, non è un caso che l’oggetto del contrabbando sia la carne. Costi di produzione, dazi e standard elevati rendono la carne venduta in Svizzera mediamente il 150-200% più cara rispetto ai prezzi reperibili nei Paesi confinanti.
Questa grande differenza ha spinto soprattutto chi con la carne ci lavora, in particolar modo i ristoratori e le ristoratrici, a tentare la via del contrabbando. Nel 2022 la quantità di carne confiscata in tutto il Paese era pari a 120 tonnellate, nel 2023 questa cifra è più che raddoppiata attestandosi 263 tonnellate.
- Il contributo della collega Marija Miladinovic su tvsvizzera.it.
- L’inchiesta sul contrabbando di carne di Patti ChiariCollegamento esterno, la trasmissione per i consumatori della RSI.
- L’epopea del contrabbando. Un dossier di tvsvizzera.it.
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