Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Mi chiedo se vi trovate in una zona dove imperversano gli incendi oppure in una dove la pioggia è battente, perché, a giudicare dalle notizie, attualmente queste sembrano essere le uniche due opzioni per questa estate.
Non ci resta che guardare le Olimpiadi, che ci portano qualche gioia: dopo il triplete elvetico di ieri sul podio del cross-country femminile, oggi la ciclista Marlène Reusser ha conquistato una medaglia d’argento nella cronometro su strada.
Buona lettura!
Canton Ticino e Comasco sono flagellati dal maltempo e devono fare i conti con i disastri ad esso legati: la giornata di mercoledì è infatti stata caratterizzata da frane, esondazioni, allagamenti e crolli. La notizia positiva in tutto ciò è che, almeno per ora, non si segnalano vittime, ma solo danni materiali.
Parte del complesso commerciale di Grancia è stato sommerso da acque fangose, mentre nella mattinata di mercoledì una frana ha portato alla chiusura dell’autostrada A2 tra Melide e Bissone in entrambe le direzioni per diverse ore,
MeteoSvizzera ha fatto sapere che l’allerta di grado 3 (pericolo marcato) resterà in vigore almeno fino alle 18 poiché sono previsti altri temporali, a tratti intensi: altra acqua che va ad aggiungersi alle enormi quantità già cadute nelle ultime 24 ore (nel Mendrisiotto e Basso Ceresio nelle ultime 72 ore sono caduti, in alcune zone, oltre 350 litri al metro quadrato).
Si sono registrati disagi anche oltreconfine: la Lombardia intende chiedere a Roma lo stato d’emergenza per il Comasco, la Val Chiavenna, il comune di Gallarate e alcune zone del basso Mantovano.
- La notizia riportata sul nostro sito
- Sul sito rsi.ch trovate le diverse notizie quiCollegamento esterno e quiCollegamento esterno
- Intervista del Corriere del TicinoCollegamento esterno al meteorologo Luca Panziera
- Anche laregione.chCollegamento esterno, tio.chCollegamento esterno e liberatv.chCollegamento esterno parlano del maltempo
Il commissario tecnico della Nazionale se ne va: i quotidiani Blick e L’Equipe, prima, e un comunicato della Federcalcio elvetica, dopo, hanno confermato che Vladimir Petkovic andrà ad allenare il Bordeaux.
“Vlado” ha firmato con la squadra francese un contratto di tre anni: “Dopo sette anni come allenatore della Svizzera Petkovic ha chiesto all’Associazione svizzera di football (ASF) di rescindere il proprio contratto valido fino al 2022 per intraprendere una nuova sfida nel campionato francese”, si può leggere in un comunicato pubblicato dalla Federazione.
Stando a quanto scrive il Blick, il 57enne porterà con sé il vice Antonio Manicone e il coordinatore sportivo Vincent Cavin.
Petkovic è stato tecnico del Bellinzona, del Lugano, dello Young Boys, del Sion, della squadra turca del Samsunspor e, prima di approdare alla testa della nazionale, della Lazio. Detiene il record assoluto di presenze sulla panchina elvetica (78).
- Il comunicatoCollegamento esterno di ASF
- La notizia riportata da cdt.chCollegamento esterno
- Ne parla anche RSI SportCollegamento esterno
L’Ufficio federale della sanità pubblica ha fatto sapere che è ancora troppo presto per allentare le misure anti-Covid-19 ancora in vigore in Svizzera poiché le condizioni per farlo non sono soddisfatte: l’obiettivo di vaccinare entro fine luglio tutti coloro che lo vogliono non è infatti stato raggiunto.
Il problema non è, però, una mancanza di dosi, ma di candidati: l’attuale percentuale di chi si è fatto vaccinare (il 53,7% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino, mentre la proporzione di persone completamente vaccinate è del 47,2%) sta stagnando e il numero di iscrizioni sta crollando.
Non ci saranno quindi allentamenti sulle restrizioni per le grandi manifestazioni promessi dal Governo circa un mese fa: il pass sanitario continuerà ad essere obbligatorio per tutti gli eventi con più di 1’000 partecipanti, mentre per quelli più piccoli, l’ultima parola spetta all’organizzatore.
Ricordiamo che a inizio giugno il Consiglio Federale ha rivisto al rialzo gli obiettivi della campagna vaccinale: per evitare una nuova ondata in autunno, dovranno essere immunizzati 6,8 milioni di cittadini elvetici (80% della popolazione) e non 5,3 milioni (60%) come inizialmente previsto.
- In questo articolo del mio collega Jonas Glatthard si parla della fatica elvetica di vaccinare i propri cittadini
- La notizia su cdt.chCollegamento esterno e TicinoNewsCollegamento esterno
- La notizia su rsi.chCollegamento esterno e il loro livetickerCollegamento esterno sul coronavirus
In Svizzera chi vuole entrare nel Paese o partecipare a un grande evento può doversi sottoporre a un test anche nel caso in cui è già stato vaccinato contro il Covid-19. Le autorità sanitarie elvetiche riconoscono infatti solo quei vaccini omologati nella Confederazione.
È successo per esempio a una cittadina elvetica domiciliata in Giordania cui è stato somministrato il preparato di Astra-Zeneca. L’Ufficio federale della sanità pubblica non le ha rilasciato il certificato poiché il siero anglo-svedese (che viene usato in 181 Paesi) non è stato omologato dalle autorità sanitarie elvetiche. Finora, Swissmedic, l’autorità svizzera competente in materia, ha autorizzato solo i vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson)
L’UFSP spiega che il rilascio del certificato da parte della Svizzera nel caso di una vaccinazione all’estero è possibile solo se il preparato inoculato è autorizzato nella Confederazione e l’immunizzazione è completa.
Indirettamente, però, vengono accettate anche immunizzazioni con vaccini non omologati in Svizzera, laddove gli interessati sono in grado di esibire un certificato di un paese dell’Unione europea (UE) o dell’Associazione europea di libero scambio (AELS). Dal 9 luglio, infatti, l’UE riconosce ufficialmente l’attestato elvetico e la Svizzera quelli dei membri dell’UE/AELS.
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