La pioggia flagella il sud delle Alpi
Il maltempo continua a creare disagi importanti a sud delle Alpi, nel canton Ticino: dopo gli ingenti danni provocati dall’acqua nella giornata di martedì nel Mendrisiotto e sul ramo occidentale del lago di Como, la giornata di mercoledì è iniziata con inondazioni (alcune zone del complesso commerciale di Grancia sono state sommerse dall’acqua), ma soprattutto con una frana che ha portato alla chiusura dell’autostrada A2 tra Melide e Bissone in entrambe le direzioni. È stata poi riaperta dopo alcune ore, ma la circolazione resta difficoltosa.
Frane, esondazioni e colate di fango si sono susseguite anche in altre località ticinesi, dove continua a piovere: MeteoSuisse ha fatto sapere che l’allerta di grado 3 (pericolo marcato) resterà in vigore almeno fino alle 18 poiché sono previsti altri temporali, a tratti intensi. Preoccupa anche l’evoluzione nel Mendrisiotto e Basso Ceresio, dove nelle ultime 72 ore sono caduti, in alcune zone, oltre 350 litri d’acqua al metro quadrato.
Si sono registrati disagi anche oltreconfine: la Lombardia intende chiedere a Roma lo stato d’emergenza per il Comasco, la Val Chiavenna, il comune di Gallarate e alcune zone del basso Mantovano.
A Como, la statale Regina è stata chiusa su più tratti a causa di diversi scoscendimenti, e per ristabilire la circolazione ci vorranno almeno due giorni. A Laglio sono invece crollati diversi ponti e molti corsi d’acqua si sono ingrossati fino a esondare, allagando anche diverse abitazioni. “Ci vorranno mesi per tornare alla normalità”, spiega la giornalista del quotidiano La Provincia, Daniela Colombo.
In questo servizio, l'analisi di Maurizio Pozzoni, docente e ricercatore alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana per l'istituto di scienze della Terra.
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