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Blockchain e criptovalute, mano leggera di Berna

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Questo contenuto è stato pubblicato il 14 dicembre 2018 minuti
tvsvizzera/ats/spal con RSI (Tg del 14.12.2018)

Il governo svizzero non intende promuovere una specifica legge sulle nuove tecnologie finanziarie basate sulle cosiddette "blockchain", i registri digitali condivisi su cui si fondano le nuove criptovalute divenute di moda negli ultimi anni. 

Contrariamente ad altri Paesi come Liechtenstein, Malta e Lussemburgo, la Svizzera, ha spiegato in una conferenza stampa a Berna il ministro delle finanze Ueli Maurer, non vuole regolare la tecnologia ma i processi, limitandosi a garantire alle società che operano nel settore le migliori condizioni quadro possibili.

In pratica le nuove tecnologie dovranno essere integrate nella legislazione esistente affinché questi prodotti forniscano le stesse prerogative e certezze degli strumenti finanziari tradizionali.

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In particolare, ha precisato il consigliere federale zurighese, occorrerà rafforzare, nel diritto civile, la sicurezza giuridica durante il trasferimento dei diritti mediante registri digitali e chiarire definitivamente la questione dei beni patrimoniali immateriali in materia d'insolvenza.

Sarà necessario anche aggiornare il diritto che regola i mercati finanziari per adeguare il regime autorizzativo e le norme contro il riciclaggio a queste piattaforme decentrate che svolgono attività di trading online. Un altro aspetto su cui dovranno soffermarsi le autorità riguarda le norme fiscali applicabili ai titoli di credito virtuali.

Un progetto governativo su questi temi sarà definito e messo in consultazione tra febbraio e marzo, ha assicurato Ueli Maurer.

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