La Svizzera vuole partecipare all'iniziativa "Sky Shield", lo scudo aereo europeo di difesa che riunisce 17 Paesi, tra cui diversi membri della NATO.
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Questa volontà è stata espressa dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). La consigliera federale Viola Amherd, responsabile del Dipartimento, firmerà venerdì a Berna la relativa dichiarazione d’intenti.
Il DDPS ha affermato che la partecipazione all’iniziativa europea – lanciata dalla Germania – è possibile anche in qualità di stato neutrale: la Svizzera (come pure l’Austria) definirà in una dichiarazione aggiuntiva una speciale clausola in tal senso in base alla propria Costituzione.
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Colloqui tra Amherd e Stoltenberg
A marzo, durante i colloqui con il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg a Bruxelles, la responsabile del DDPS aveva già auspicato un rafforzamento della collaborazione tra la Svizzera e l’Alleanza atlantica.
In concreto, la ministra della difesa vorrebbe che la Svizzera partecipasse maggiormente alle esercitazioni della NATO, sviluppasse l’interoperabilità tra l’esercito e l’Alleanza, rafforzasse la sua partecipazione ai centri di competenza certificati dalla NATO e collaborasse più strettamente nei settori dell’informatica e dell’innovazione.
Sabato il cancelliere austriaco Karl Nehammer aveva annunciato l’intenzione del suo paese ad aderire al progetto tedesco.
Scudo aereo europeo
Lo European Sky Shield Initiative (Essi) conta attualmente 17 Paesi. I membri della NATO coinvolti, oltre alla Germania, sono Regno Unito, Slovacchia, Lettonia, Ungheria, Bulgaria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Lituania, Paesi Bassi, Romania, Slovenia, Estonia e Norvegia. A febbraio hanno aderito al progetto anche la Danimarca e la Svezia, la quale attende ancora l’ingresso nell’Alleanza atlantica.
L’alleanza intende acquistare in maniera congiunta il sistema Arrow 3, prodotto da Israel aerospace industries, i Patriot statunitensi di Raytheon e il moderno sistema Iris-t, della tedesca Diehl Bgt defence.
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