Le giovani donne lasciano casa prima dei loro coetani maschi
Figli mammoni, figlie più indipendenti? I dati confermano questa tendenza: in Svizzera le donne lasciano la casa dei genitori ben prima degli uomini.
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Le giovani donne sono più proponse a lasciare la casa dei genitori rispetto ai giovani uomini. Dati alla mano, a 20 anni più del 32% delle ragazze abbandona il nido famigliare. Il tasso dei loro coetanei maschi scende al 23%. Dieci anni dopo, a 30 anni il 97% delle figlie si sono trasferite altrove, contro il 90% dei figli.
Nel complesso, a 22 anni, la metà dei giovani adulti non abita più nel nucleo famigliare (con mamma e/o papà). Sono tutti dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST), che prende in considerazione la fascia d’età tra i 15 e i 39 anni.
Stando all’indagine dell’UST, quasi due terzi di tutti i giovani che si sono trasferiti vivono a meno di un’ora dai genitori e quasi il 90% ha contatti con loro ogni giorno o almeno una volta alla settimana. La distanza fisica dalla casa dei genitori cresce con l’aumentare dell’età.
Le donne sono nettamente più numerose ad avere conti regolari con mamma e/o papà: il 40% delle figlie comunica quotidianamente con i genitori, mentre il tasso scende al 28% per i figli. La frequenza dei contatti diminuisce leggermente con l’avanzare dell’età e a dipendenza degli studi scelti: i giovani senza formazione terziaria restano in contatto quasi giornaliero con i genitori rispetto agli studenti universitari.
Sebbene il tipo di economia domestica scelto dopo il trasferimento dipenda in larga misura dall’età, anche altri fattori contano, come il sesso, il livello di formazione o la regione linguistica di chi se ne va. Ad esempio, la percentuale di giovani che vivono in coppia senza figli è più elevata nella Svizzera tedesca che in quella italiana o francese.
Inoltre, sconfessando il detto che i latini sono più “mammoni”, i giovani romandi e svizzero-italiani si trasferiscono prima rispetto ai loro coetanei della Svizzera tedesca e romancia. A 20 anni il 30% dei romandi e il 35% degli svizzeri italiani hanno lasciato il nido famigliare, rispetto al 26,5% di svizzeri-tedeschi e romanci. Ciò, scrive l’UST, è probabilmente dovuto all’inizio degli studi universitari: gli svizzeri italiani da sempre sono abituati a “emigrare” per frequentare studio accademici, in Svizzera o all’estero.
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