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La NATO valuta l’apertura di un ufficio a Ginevra

bandiera nato e della Svizzera
La Svizzera collabora con la NATO dal 1996 nell'ambito del programma Partenariato per la pace. Keystone / Lukas Lehmann

Non vi è ancora alcuna richiesta ufficiale, ma l'Alleanza Atlantica vorrebbe aprire un ufficio di collegamento a Ginevra, stando a quanto indicato dal Tages-Anzeiger.

La notizia era passata sottotraccia: l’11 luglio scorso, nel comunicato diramato al termine del vertice di Vilnius, la NATO ha indicato di “stare valutando la possibilità di istituire un ufficio di collegamento a Ginevra per rafforzare ulteriormente il nostro impegno con le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali”, riporta mercoledì il Tages-AnzeigerCollegamento esterno.

L’ufficio sarebbe sul modello di quello che già esiste a Vienna presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), con un responsabile e due o tre collaboratori.

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha confermato al giornale zurighese che è stata inoltrata una richiesta in tal senso. Agli occhi di Berna, ciò non porrebbe problemi per quanto concerne la neutralità elvetica, trattandosi di un ufficio di collegamento con le organizzazioni internazionali e non con la Svizzera.

Tra gli esponenti politici contattati dal Tages-Anzeiger, le reazioni sono contrastanti. Per la consigliera agli Stati del Centro Andrea Gmür questa presenza permetterebbe di rafforzare il ruolo della Ginevra internazionale. Dello stesso avviso Maja Riniker, consigliera nazionale del Partito liberale radicale. Secondo il deputato federale dei Verdi Nicolas Walder, la presenza della NATO a Ginevra permetterebbe di sensibilizzare maggiormente le truppe dell’Alleanza Atlantica al rispetto del diritto internazionale umanitario.

Fabian Molina, consigliere nazionale del Partito socialista, è invece più circospetto e vede con un occhio critico l’apertura di un ufficio della NATO nella città sulle rive del Lemano. Molto più categorico invece il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro Franz Grüter: “In quanto Paese indipendente e neutrale, non dobbiamo essere sede di un’alleanza di difesa”.

+ Intervista a Philippe Brandt, ambasciatore svizzero presso la NATO

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, in Svizzera si sono levate diverse voci che chiedono un rafforzamento della cooperazione del Paese con l’Alleanza Atlantica. Nel marzo scorso, in un incontro a Bruxelles con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, la ministra della difesa elvetica Viola Amherd aveva auspicato una maggiore collaborazione, non limitandosi solo al Partenariato per la paceCollegamento esterno. Finora, però, non se ne è fatto nulla, anche perché il divieto imposto da Berna alla riesportazione di materiale bellico svizzero verso l’Ucraina è andato di traverso a molti Paesi membri dell’alleanza.

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