La mummia di Schepenese, esposta nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo da oltre 200 anni rimarrà al suo posto. La decisione è stata presa dal consiglio amministrativo della Chiesa cattolica cantonale. Il regista teatrale Milo Rau ne aveva chiesto il ritorno in Egitto.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La mummia egizia di Schepenese dovrebbe “rimanere nel contesto dignitoso della biblioteca dell’abbazia”, dove è esposta da oltre 200 anni, ha annunciato oggi la Chiesa cattolica di San Gallo. Negli ultimi mesi sono state esaminate le questioni relative a un possibile ritorno in Egitto. Tra le altre cose, ci sono stati contatti con l’ambasciata del paese nordafricano.
Il consiglio amministrativo è giunto alla conclusione che non è attualmente necessario intervenire “né dal punto di vista legale né per quanto riguarda l’attuale prassi espositiva”.
A novembre, il regista teatrale Milo Rau aveva ricevuto il Gran Premio culturale di San Gallo e aveva comunicato la volontà di investire la somma di 30’000 franchi in favore del rimpatrio della mummia nella terra dei faraoni.
Nel suo discorso aveva criticato la presentazione della mummia nella biblioteca dell’abbazia, suscitando un certo clamore e diverse iniziative politiche. In seguito era stata lanciata una campagna per la restituzione della mummia.
La mummia di Schepenese, la figlia di un sacerdote, risale all’incirca a 2600 anni fa. Il corpo imbalsamato è attualmente esposto all’interno di una bara di vetro. Si trova in Svizzera dal 1820, anno in cui il presidente del governo sangallese, Karl Müller von Friedberg, la ricevette in regalo.
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