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La galleria ferroviaria del San Gottardo rimarrà chiusa più a lungo del previsto

carrozza di un treno
Il deragliamento è stato verosimilmente causato da una ruota danneggiata. Keystone / Sbb

I tempi per ripristinare la galleria di base si allungano: la riapertura non potrà avvenire martedì come previsto. Attualmente non è possibile prevedere quando i treni potranno tornare a circolare nel tunnel ferroviario più lungo del mondo.

Il deragliamento di un treno merci avvenuto giovedì scorso all’altezza della stazione multifunzionale di Faido sta causando più problemi di quanto previsto in un primo momento.

Venerdì le Ferrovie federali svizzere (FFS) avevano comunicato l’intenzione di riaprire parzialmente la galleria martedì 15 agosto per i convogli merci e due giorni più tardi per quelli viaggiatori.

Oggi, però, è giunta la notizia che per rimettere in funzione la canna del tunnel non danneggiata è necessario riparare la porta tagliafuoco che separa i due tubi. Attualmente non è però “possibile prevedere quanto tempo sarà necessario per l’eliminazione dei danni”, scrivono le FFS.

Ritardi di circa un’ora

I treni passeggeri e merci continueranno così ad essere deviati lungo la vecchia linea di montagna anche dopo il 16 agosto.

Già venerdì era stato comunicato che fin quando la porta tagliafuoco non sarà riparata, nessun transito commerciale sarà possibile attraverso la canna rimasta intatta. Questo è l’unico modo per garantire la sicurezza dei servizi di emergenza sul luogo dell’incidente.

Nel frattempo le autorità inquirenti hanno dato parzialmente accesso al luogo dell’incidente. La locomotiva e i vagoni merci non deragliati sono stati trasportati fuori dalla galleria.

Attualmente 16 carri merci sono ancora sul luogo dell’incidente. Le FFS hanno iniziato le operazioni di sgombero, ma una panoramica completa dei danni non è ancora disponibile. È comunque già iniziata la pianificazione dei lavori di riparazione, assicurano le Ferrovie federali. Le prossime comunicazioni in merito alla riapertura dell’importante collegamento nord-sud saranno date mercoledì.

Il transito lungo la vecchia linea di montagna dura circa un’ora in più. La capacità dei convogli è inoltre mediamente del 30% inferiore, perché le carrozze a due piani non possono essere utilizzate su questa tratta.

Rottura di una ruota

Ieri il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) aveva annunciato che l’incidente è verosimilmente stato causato dalla rottura di una ruota di un vagone. Esperti del SISI hanno percorso a piedi la galleria di base armati di torce, a partire dal portale sud, trovando alcuni chilometri prima del luogo dell’incidente frammenti di una ruota e tracce di deragliamento sui binari.

I treni che entrano nella galleria di base da sud vengono controllati da un sistema automatico a Claro, che, come già indicato venerdì, non ha segnalato problemi al convoglio in questione. Il SISI parte quindi dal presupposto che la ruota si sia rotta all’interno della galleria. Al momento non è chiaro come si è verificata la rottura.

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