Onorari e rimborsi ingiustificati all'Università di San Gallo
Rimborsi spese e onorari ingiustificati per un ammontare di 160'000 nel corso di cinque anni stanno scuotendo la prestigiosa Università di San Gallo.
I sospetti di irregolarità che coinvolgono il personale docente sono emersi nel corso di controlli effettuati tra aprile e settembre.
La revisione straordinaria dei conti di tutti gli istituti accademici, indica un comunicato congiunto del dipartimento cantonale della formazione e dell'università, hanno messo in luce casi dubbi che necessitano di ulteriori chiarimenti.
Le persone interessate hanno tempo fino al 9 dicembre per giustificare le spese che vengono loro contestate, ha fatto sapere il consigliere di Stato Stefan Kölliker attraverso i media. Il Consiglio dell'Università si riserva di decidere se procedere o meno per via giudiziaria solo dopo quella data.
In particolare hanno suscitato l'attenzione dei revisori i versamenti effettuati dall'università per onorari e spese che, secondo quanto trapela dall'indagine amministrativa, erano già stati pagati da terzi.
Lo scandalo scoppiato in questi giorni non è però il primo che coinvolge l'ateneo sangallese: nella primavera del 2018 era già venuto alla luce un caso di abusi nelle note spese presso l'Istituto di economia finanziaria, diritto finanziario e diritto economico dell'accademia.
L'università ha sporto denuncia contro il direttore che ha rassegnato le dimissioni per la fine di gennaio 2020 e altri professori dello stesso istituto sono stati sottoposti a indagini amministrative. Proprio in seguito a queste irregolarità il governo cantonale e il rettorato dell'università hanno ordinato una revisione generale delle spese, delle tasse, delle attività accessorie e delle transazioni tra gli istituti e i loro partner.
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