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Bilanci taroccati alla Posta, ora il governo vuole un’inchiesta rapida

Dopo qualche ritrosia e imbarazzo anche il governo federale intende andare fino in fondo sullo scandalo dei bilanci taroccati del servizio di linea dei bus della Posta.

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La ministra dei trasporti Doris Leuthard ha fatto sapere che ordinerà un’inchiesta amministrativa sull’accaduto dopo che il Ministero pubblico della Confederazione e la giustizia bernese si sono dichiarati non competenti.

Non è però ancora chiaro quale sia l’unità amministrativa che si dovrà occupare dell’indagine, dal momento che l’Ufficio federale dei trasporti (UFT), che nei mesi scorsi ha scoperto le irregolarità contabili, non se ne può occupare “poiché è già responsabile della sorveglianza” sull’operato della Posta, ha precisato alla Neue Zuercher Zeitung la stessa consigliera federale.

Proprio in occasione della revisione dei conti della divisione Autopostale, l’ufficio del DATEC aveva individuato indebite sovvenzioni federali e cantonali – per un importo di 78,3 milioni di franchi – ottenute tra il 2007 e 2015 grazie a raggiri contabili.

Da parte sua Doris Leuthard, che manifesta stupore per l’estensione del fenomeno nonostante i molteplici controlli, ritiene che vada ricostruita la vicenda per individuare le responsabilità personali e giuridiche e i primi risultati dovranno pervenire entro 6-8 settimane per non intaccare la reputazione della Posta. Al momento però, ha aggiunto, per la direttrice generale Susanne Ruoff vige la presunzione di innocenza.

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