In Svizzera il 25% delle persone pensionate continua a lavorare
Rimanere attivi dopo i 65 anni: c'è chi rifiuta di andare in pensione.
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In Svizzera chi raggiunge l'età pensionabile non smette automaticamente di lavorare. Secondo uno studio del gruppo assicurativo Swiss Life, circa un quarto dei pensionati e delle pensionate continua a esercitare una professione.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Secondo l’analisi pubblicata mercoledì, circa 190’000 persone continuano a lavorare dopo i 65 anni. Questa percentuale (circa il 25%) rimane stabile a un livello elevato da anni. Nei Paesi limitrofi e in altri Paesi dell’Europa occidentale, invece, la quantità di lavoratori e lavoratrici in età pensionabile è in aumento da anni.
Secondo l’autore dello studio, Andreas Christen, non è chiaro il motivo della stagnazione nella Confederazione. A suo avviso, una delle ragioni potrebbe essere che negli ultimi anni i sistemi previdenziali all’estero hanno creato incentivi più forti per continuare a essere attivi sul mercato del lavoro.
Un’altra possibile spiegazione è il livello relativamente alto d’immigrazione in Svizzera negli ultimi due decenni. Questo potrebbe aver portato le aziende elvetiche a fare meno sforzi nei confronti di lavoratori e lavoratrici anziane.
Il ruolo secondario delle necessità finanziarie
Una certezza, tuttavia, è che la maggior parte delle persone che lavora pur avendo raggiunto l’età pensionabile lo fa solo a tempo parziale (in media, circa il 46%). Inoltre, una buona metà delle persone di età compresa tra i 65 e i 70 anni lavora in proprio o in un’azienda familiare. In termini di confronto, la percentuale è solo del 20% per le persone tra i 55 e i 59 anni.
Le ragioni finanziarie hanno solo un ruolo secondario: il 70% ha dichiarato di continuare a farlo perché ama il proprio lavoro. Solo un terzo circa ha indicato ragioni di carattere finanziario.
Tuttavia, rimane comunque chiaro che se le persone intervistate fossero “libere da vincoli”, una buona metà (55%) abbandonerebbe completamente il lavoro prima dei 65 anni.
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D’altra parte, una metà scarsa sarebbe disposta a lavorare più a lungo “a determinate condizioni”, secondo Christen. Queste includono un buon ambiente lavorativo o l’apprezzamento da parte del datore di lavoro. Quali condizioni per continuare nell’attività professionale sono stati spesso citati anche gli aspetti finanziari, come una rendita più elevata (38%) o la possibilità di ridurre la percentuale di lavoro (35%).
“La disponibilità a continuare a lavorare dopo l’età pensionabile dipende, tra l’altro, dalla situazione lavorativa e di salute che si percepisce”, spiega Christen.
Ad esempio, esistono chiare differenze tra le categorie professionali e le dimensioni dell’azienda. Mentre poco più della metà di chi ha un’occupazione d’ufficio sarebbe più disposta a lavorare in età pensionabile, due terzi dei “colletti blu” o di chi lavora in ambito sanitario lo escludono.
Inoltre, la disponibilità a continuare a lavorare è maggiore in un’azienda con un massimo di nove dipendenti. Al contrario, in società con più di 250 dipendenti è improbabile che le persone si lascino convincere ad andare in pensione più tardi.
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