Gli attacchi nel Mar Rosso preoccupano Economiesuisse
Il commercio marittimo è continuamente messo in crisi dagli attacchi degli Houti nel Mar Rosso. Una situazione che ha ripercussioni internazionali e che inquieta l'economia svizzera.
La situazione nel Mar Rosso e le altre tensioni in corso in Medio Oriente preoccupano anche l’economia svizzera. I vertici di Economiesuisse parlano di “una grande sfida” per le aziende esportatrici elvetiche. Non potendo influenzare più di tanto la situazione geopolitica, molte di loro cercano di analizzare continuamente i rischi e di diversificare i mercati sui quali operano.
Molte navi mercantili evitano il Mar Rosso a causa delle tensioni in Medio Oriente e le cifre sono impressionanti: secondo un’analisi dell’Istituto per l’economia mondiale KielCollegamento esterno, il numero di container trasportati è crollato, passando da 500’000 a 200’000 al giorno. Da novembre a dicembre 2023 il commercio globale ha subìto un calo dell’1,3%.
Le navi preferiscono ormai scendere verso il Sudafrica, anche se allungano di molto il percorso. Ciò comporta un aumento dei costi e ritardi più o meno importanti. Problemi che non lasciano indifferenti nemmeno i vertici di Economiesuisse: “Sono molto preoccupato”, ha dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI il presidente dell’associazione Christoph Mäder. “Condivido questo timore con tutti i rappresentanti dell’economia, con i quali ho parlato ultimamente. Anche al WEF ho percepito molti timori dovuti alle tensioni geopolitiche”.
Le imprese non possono apportare soluzioni alla situazione geopolitica, ma possono cercare alternative: “Analizzano i propri rischi, cercando di ridurli al massimo. Non è facile e ci vuole molta flessibilità”, aggiunge Mäder. “Le nostre aziende non possono cambiare mercati e catene di fornitura da un giorno all’altro. E non possono nemmeno ritirarsi da alcuni grossi mercati. Sarebbe fatale”.
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