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Festa federale di ginnastica, tra identità nazionale e tradizione

Una grande bandiera svizzera retta da diversi ginnasti.
Un momento dell'ultima Festa federale di ginnastica tenutasi ad Aarau nel 2019. Keystone / Alexandra Wey

Ogni sei anni, la Svizzera celebra la Festa federale di ginnastica. Più di una gara sportiva è un rituale collettivo che unisce storia, identità e partecipazione popolare. Nata nel 1832 come progetto politico di unificazione nazionale, oggi è una manifestazione inclusiva che riflette i valori democratici e comunitari del Paese, trasformando lo sport in un simbolo vivente della coesione elvetica. 

Dal 12 al 22 giugno si svolge a Losanna la 77esima Festa federale di ginnastica. Durante questo evento la Svizzera si trasforma in un palcoscenico dove sport, tradizione e spirito comunitario si fondono. Più che una competizione sportiva, la Festa rappresenta un patrimonio nazionale che affonda le radici nella storia della Confederazione, precedendo addirittura la formazione dello Stato federale moderno. 

A Losanna sono attesi 65’000 partecipanti e all’evento dovrebbero assistere attorno alle 300’000 persone. Un evento davvero importante, probabilmente la manifestazione sportiva più grande organizzata nel Paese (anche se a luglio la Svizzera ospiterà i Campionati europei di calcio femminile). 

– 27 milioni di franchi il budget della manifestazione.

– quasi 1’400 società di ginnastica presenti a Losanna.

– 65’000 i partecipanti che si affronteranno in 22 discipline.

– 350’000 minuti di competizione.

– 4’000 giudici.

– 5’000 volontari.

– Attesi circa 300’000 visitatori.

– 450 servizi igienici mobili.

– Infine allestito un camping da 75’000 metri quadrati (9 campi da calcio).

La Festa federale di ginnastica è un fenomeno culturale e sociale che ha accompagnato l’evoluzione della Svizzera moderna. Dalle origini nel 1832, quando sessanta ginnasti si riunirono ad Aarau per creare un’organizzazione nazionale, fino alle moderne edizioni con decine di migliaia di atleti, questo evento ha attraversato quasi due secoli di storia, adattandosi ai cambiamenti sociali, politici e culturali del Paese. 

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Le origini politiche: un progetto di unificazione

Il 23-24 aprile 1832 rappresenta una data fondamentale per la storia svizzera. Sessanta ginnasti provenienti da Zurigo, Berna, Lucerna, Basilea e Baden si riunirono ad Aarau per quello che sembrava un semplice concorso ginnico, ma celava invece ambizioni rivoluzionarie. L’incontro fondò la Società Federale di Ginnastica (SFG), i cui statuti furono approvati a Zurigo nel 1833. 

Come sottolinea lo storico dello sport Gil Mayencourt, autore del libro Faire nation en faisant de la gymnastiqueCollegamento esterno, “la Società federale di ginnastica è stata fondata nel 1833, quindici anni prima dello Stato federale del 1848. All’inizio, il progetto politico unificante era quasi più forte della dimensione sportiva”. 

Un momento della Festa di Aarau 2019.
Un momento della Festa di Aarau 2019. Keystone / Urs Flueeler

Gli ideatori e protagonisti della Festa erano giovani studenti radicali. Questi ragazzi visionari non si limitavano a praticare esercizi fisici, ma portavano avanti un progetto politico ambizioso: l’unificazione della Svizzera, dei suoi Cantoni, attraverso lo sport e la condivisione di valori comuni.  

Le prime feste federali erano vere feste civiche e nazionali, momenti di aggregazione che andavano oltre lo sport, configurandosi come occasioni di dibattito politico e costruzione dell’identità nazionale. 

Dalla rivoluzione alla riconciliazione

La nascita dello Stato federale nel 1848 modificò radicalmente gli obiettivi del movimento ginnico. Come spiega ancora Mayencourt, “dopo il 1848, l’attenzione si spostò sulla riconciliazione, dopo la guerra civile del SonderbundCollegamento esterno del 1847 che aveva lasciato il segno. Questo cambiamento strategico rifletteva la necessità di sanare le ferite lasciate dal conflitto interno e di costruire una vera unità nazionale che andasse oltre le divisioni politiche e religiose. 

Il movimento ginnico divenne portavoce dei valori democratici, progressisti e laici della Svizzera federale. La ginnastica non era più solo strumento di unificazione politica, ma mezzo per formare il cittadino ideale della nuova Svizzera democratica. 

La geografia della ginnastica mostrava però una concentrazione nella Svizzera urbana, industriale e protestante. Le zone rurali e cattolico-conservatrici resistevano per motivi economici e culturali: i contadini non avevano tempo né denaro per iscriversi alle sezioni, e la cultura cattolico-conservatrice non sosteneva lo Stato centrale. 

Il “trasferimento culturale”: dalla Germania alla Svizzera

Le origini della ginnastica svizzera affondano le radici in un fenomeno che gli storici definiscono “trasferimento culturale” dalla Germania. La ginnastica attrezzistica, che sarebbe diventata il cuore delle competizioni svizzere, era stata originariamente importata dal tedesco “Turnen”, codificata in Germania nel 1810 da Friedrich Ludwig Jahn, considerato il “padre della ginnastica.” 

Un momento della cerimonia di chiusura della Festa di Aarau 2019.
Un momento della cerimonia di chiusura della Festa di Aarau 2019. Keystone / Urs Flueeler

Jahn aveva sviluppato il suo sistema ginnico con obiettivi esplicitamente nazionalistici: voleva rafforzare il senso di appartenenza nazionale dei tedeschi. Tuttavia, i maestri di ginnastica furono perseguitati per le loro idee liberali, e molti di questi giovani emigrarono in Svizzera, stabilendosi nei cantoni liberal-radicali tra il 1820 e il 1830. 

L’adattamento all’identità svizzera

Per ancorare la ginnastica alla storia nazionale svizzera e renderla autenticamente elvetica, i fondatori della SFG operarono una brillante sintesi culturale. Integrarono nel programma delle competizioni della Festa federale di ginnastica di Losanna del 1855, i tradizionali giochi alpini, come il lancio della pietra e la lotta svizzera, ribattezzandoli “esercizi nazionali”.  

Come osserva ironicamente Mayencourt, “in un certo senso, la ginnastica è stata ‘resa svizzera’ mescolandola con queste discipline tradizionali elvetiche. In fin dei conti, è abbastanza paradossale: sono stati i ginnasti, e quindi gli abitanti delle città, ad affermare la lotta come sport nazionale nell’immaginario collettivo.” 

L’Integrazione femminile: una lunga marcia

La Festa fu a lungo dominata dalla partecipazione unicamente maschile. Nel 1893 a Zurigo apparvero però i primi gruppi femminili organizzati. Nel 1908, circa 30 sodalizi con oltre 1’000 ginnaste fondarono l’Associazione Svizzera di Ginnastica Femminile. 

Nel 1928, per la prima volta le donne parteciparono in modo strutturato alla Festa, anche se con eventi diversi dagli uomini. Nel 1932 si tenne la prima giornata di ginnastica femminile, ma le donne erano relegate a dimostrazioni piuttosto che competizioni. 

Un gruppo di ragazze.
Aarau 2019. Keystone / Urs Flueeler

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le donne iniziarono gradualmente ad accedere agli stessi eventi degli uomini. Il 1984 rappresenta una svolta: per la prima volta si tenne una Festa federale veramente mista, con uomini e donne negli stessi eventi su base paritaria. Si era dovuta attendere la 70esima edizione (tenutasi a Winterthur) per arrivare a questo risultato. 

La dimensione popolare: sport per tutti

La Festa federale si è evoluta come celebrazione dello “sport popolare”, distinguendosi dalle competizioni d’élite. Non è una semplice competizione tra professionisti, ma una celebrazione dove ginnaste e ginnasti, dilettanti e professionisti, condividono la passione, indipendentemente dal livello tecnico. 

Questa concezione inclusiva riflette i valori democratici svizzeri e l’idea che l’attività fisica debba essere accessibile a tutti. La partecipazione non richiede qualifiche particolari, ma si basa sulla volontà di partecipare e contribuire alla celebrazione collettiva. 

La Festa come patrimonio nazionale

Oggi la Festa federale è riconosciuta come patrimonio nazionale. Incarna valori fondamentali della società svizzera: democrazia partecipativa, inclusione sociale, rispetto per la diversità, cooperazione e solidarietà. 

A differenza dei grandi eventi olimpici o dei campionati mondiali, che si concentrano sull’eccellenza atletica e la competizione ad alto livello, la Festa svizzera celebra la partecipazione di massa e l’inclusività sociale. 

L’evento coinvolge non solo atlete e atleti, ma intere comunità locali che si mobilitano per organizzare e ospitare le competizioni. Le città ospitanti si trasformano per l’occasione, con migliaia di volontari che contribuiscono al successo dell’evento. Questa dimensione comunitaria riflette i valori cooperativi e solidali della società svizzera. 

La Festa rappresenta infine un momento di valorizzazione delle diversità regionali svizzere, con le delegazioni che portano le specificità culturali e linguistiche dei loro territori, creando un mosaico vivente dell’identità nazionale. 

Da strumento di unificazione politica ottocentesca a celebrazione contemporanea dell’inclusività, la Festa continua a incarnare i valori più profondi della società svizzera, offrendo un modello di come tradizione e modernità possano convivere armoniosamente in una democrazia matura e pluralista. 

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