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Entro il 2033 mancheranno più di 2’300 medici in Svizzera

dottoressa esamina orecchio di una paziente
La carenza di professionisti e professioniste del settore viene denunciata da tempo. KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

I pensionamenti e le riduzioni di percentuali di lavoro nei prossimi anni non potranno essere compensati dall'arrivo di nuovi professionisti e professioniste.

Nei prossimi 10 anni la medicina interna generale perderà il 44% degli impieghi a tempo pieno principalmente a causa dei pensionamenti e della riduzione dei tassi di occupazione, avverte la Società svizzera di medicina interna (SSGIM) in un comunicato diffuso venerdì. La Svizzera avrà quindi bisogno entro il 2033 di oltre 2’300 nuovi medici. La politica è invitata a creare un quadro che offra condizioni di formazione e di lavoro interessanti per colmare questa lacuna, viene sottolineato nella nota.

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La SSGIM puntualizza che la medicina interna generale è un anello essenziale del sistema sanitario elvetico. In particolare, ha un ruolo centrale di coordinamento.

La SSGIM ha condotto un sondaggio al quale hanno risposto 2’030 suoi membri, su 6’232 attivi. L’indagine ha rivelato che ogni anno si perdono 232 posti di lavoro a tempo pieno. Inoltre, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), entro il 2033 la popolazione in Svizzera aumenterà di un milione di unità.

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Per evitare la carenza di medici, la SSGIM raccomanda una serie di misure. La Svizzera dovrebbe per esempio orientare le università verso l’insegnamento della medicina di base oltre che della medicina di punta. Occorre inoltre “porre fine alle inutili restrizioni all’ammissione di medici specialisti in medicina interna generale (MIG)”, come è previsto attualmente nel canton Berna.

Infine, i futuri medici specialisti in MIG hanno bisogno di un numero sufficiente di posti di studio e di formazione post-laurea, ma anche di un ambiente di lavoro che consenta loro di prepararsi idealmente alla loro futura attività di medici generalisti negli ospedali o negli ambulatori.

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