Per ovviare a potenziali penurie di medici il Parlamento ha accolto la proposta di esonerare, a determinate condizioni e per un periodo transitorio, le professioniste e i professionisti stranieri dal triennio di formazione-lavoro post laurea per esercitare nella Confederazione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Le figure interessate sono quelle dei medici di famiglia, pediatri, psichiatri e psicoterapeuti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Dopo la Camera bassa quindi, anche il Consiglio degli Stati ha aderito – con 40 voti e un’astensione – alla deroga alle attuali condizioni per esercitare in Svizzera.
Contenuto esterno
La modifica prende le mosse dai diversi pareri pervenuti dai Cantoni, secondo cui le attuali norme potrebbero causare una copertura sanitaria insufficiente soprattutto nel settore della medicina di base ambulatoriale, in particolare nelle regioni periferiche dove i dottori prossimi alla pensione faticano a trovare un successore.
In concreto il progetto accolto giovedì dai senatori prevede che in caso di offerta sanitaria insufficiente, i Cantoni possano derogare alla norma che prescrive i tre anni di attività da parte del personale medico straniero presso un istituto di formazione post-laurea elvetico riconosciuto.
Tale disposizione derogatoria è limitata nel tempo – fino al 2027 – e non deve rimettere sostanzialmente in questione l’obiettivo concernente la garanzia della qualità e dell’economicità delle prestazioni mediche, alla base della suddetta formazione post laurea.
In ogni caso, dopo un breve dibattito, ha prevalso la tesi secondo cui l’allentamento temporaneo delle regole debba applicarsi soltanto ai quattro ambiti medici citati.
In aula il ministro della sanità Alain Berset ha voluto sottolineare che la regola dei tre anni è stata proprio adottata per evitare un’esplosione dei costi sanitari e le eccezioni devono rimanere tali. È infatti dimostrato, ha sottolineato il consigliere federale, che a un aumento dell’offerta segue un incremento dei costi e quindi dei premi malattia.
BNS: la priorità è la stabilità dei prezzi, ribadisce Schlegel
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mantenere la stabilità dei prezzi è il compito principale della Banca nazionale svizzera. Lo ha ribadito oggi, il presidente della direzione Martin Schlegel.
Iniziativa responsabilità ambientale, campagne dalle cifre modeste
Questo contenuto è stato pubblicato al
Circa 665'000 franchi sono stati spesi durante le campagne della votazione federale dello scorso 9 febbraio, data in cui gli svizzeri hanno respinto l'iniziativa per la responsabilità ambientale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel giro di una settimana, la polizia vallesana ha sequestrato due monopattini in grado di superare i 100 km/h. Le trottinette sono state confiscate e i proprietari denunciati.
Dazi, la Svizzera è tra i partner prioritari degli USA
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera figura tra i 15 Paesi con cui gli Stati Uniti intendono trovare rapidamente una soluzione alla questione dei dazi doganali. Lo ha affermato la ministra delle finanze e presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto orologi, gioielli e monete rubati durante un controllo di un veicolo a Sils in Engadina (GR) all'inizio di aprile. I due occupanti dell'auto con targhe italiane sono stati consegnati alla polizia cantonale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro svizzera è invecchiata: dal 2014 al 2024 l'età media delle persone attive è passata da 41,2 a 42,3 anni.
Erasmus+ costerebbe il triplo a Berna rispetto alla soluzione attuale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se sarà associata al programma dell'Unione europea Erasmus+ dal 2027, come nelle intenzioni del Consiglio federale, la Svizzera dovrà pagare tre volte di più rispetto a quanto fa per l'attuale soluzione nazionale.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.