Comune zurighese riduce le ore di lavoro per attirare nuovo personale
Stesso salario, meno ore lavorative. Ecco la ricetta di un comune del Canton Zurigo per reclutare nuovo personale e non tagliare servizi rivolti ai cittadini.
Nella lotta per far fronte alla penuria di personale il comune zurighese di Affoltern am Albis percorre nuove strade: invece di aumentare i salari vuole ridurre sensibilmente l'orario di lavoro. Non tutti sono però entusiasti.
Il municipio propone di introdurre le 38 ore settimanali (invece di 42) per circa 350 dei 500 dipendenti della città di 56'000 abitanti, che è anche capoluogo distrettuale. La riduzione del 10% dell'orario di lavoro comporterebbe un onere finanziario aggiuntivo di 2,3 milioni di franchi.
"Diventa sempre più difficile occupare i posti vacanti", spiega la sindaca Eveline Fenner in un'intervista a un foglio locale. Prima di dover tagliare i servizi, il comune vuole provare la settimana di 38 ore quale incentivo per i dipendenti.
Il problema si presenta infatti di difficile soluzione: sia i comuni limitrofi, finanziariamente più forti, sia le fiorenti aziende del vicino canton Zugo versano stipendi con cui Affoltern non vuole tenere al passo. Se lo facesse si creerebbero degli squilibri nella struttura salariale, secondo Fenner. "Se chi arriva come nuovo in una professione guadagna di più di persone preparate con diversi anni di esperienza nascono attriti".
+ Settimana corta sì o settimana corta no?
Le 38 ore non comporterebbero solo costi aggiuntivi, bensì anche risparmi: la riduzione del personale temporaneo diminuirà la spesa di diverse centinaia di migliaia di franchi. Secondo Fenner, Affoltern sostiene oneri aggiuntivi per 1,2 milioni di franchi a causa dell'impiego di dipendenti temporanei. La sindaca spera anche in un aumento dell'efficienza.
L'annuncio del municipio - che non è ancora confluito nei regolamenti: sul tema dovrebbe ancora esprimersi l'assemblea comunale in autunno, nell'ambito della discussione sul preventivo - ha già suscitato diverse reazioni. La prospettiva di un orario più breve ha già un effetto positivo sui colloqui di lavoro, afferma Fenner. Preoccupate si sono però dette le località limitrofe, che temono di dover seguire l'esempio.
La scorsa settimana anche l'associazione locale delle imprese ha annunciato la sua opposizione: la tendenza presso le aziende è più orientata verso una settimana di 43 ore, viene fatto notare. Pure la commissione di revisione dei conti - organo dell'amministrazione - si è mostrata scettica: "È una scelta finanziariamente irresponsabile", ha dichiarato il suo presidente Urs Gmür. A suo avviso per lottare contro la "preoccupante" situazione di Affoltern sarebbe al contrario necessario un programma di austerità.
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