Berna raccomanda di respingere l’iniziativa sull’alimentazione
Il capo del Dipartimento federale di economia, formazione e ricerca Guy Parmelin.
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L'iniziativa sull'alimentazione va respinta, poiché le sue richieste sono irrealizzabili nelle tempistiche da essa indicate, secondo il Consiglio federale.
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Il Consiglio federale ha deciso mercoledì di raccomandare il “no” al Parlamento senza alcun controprogetto riguardo all’iniziativa popolare federale “Per un’alimentazione sicura – mediante il rafforzamento di una produzione nazionale sostenibile, più derrate alimentari vegetali e acqua potabile pulita (Iniziativa sull’alimentazione)”. Se accolto, il testo avrebbe un impatto considerevole sulla produzione e sul consumo di derrate alimentari in Svizzera, scrive l’Esecutivo in una nota.
Secondo il Governo, gli obiettivi dell’iniziativa, ad esempio il rafforzamento della sicurezza alimentare o la riduzione dell’impronta ecologica dell’agricoltura e della filiera alimentare, sono già temi centrali dell’evoluzione della politica agricola a partire dal 2030 (PA30+), in merito alla quale il Governo avvierà una consultazione presumibilmente nel 2026.
Esige che il settore agricolo e la filiera alimentare puntino maggiormente sulla produzione e sul consumo di alimenti di origine vegetale anziché di origine animale. L’obiettivo è di aumentare la sicurezza alimentare portando il grado di autoapprovvigionamento netto dall’attuale 46% ad almeno il 70%.
L’iniziativa chiede inoltre di garantire una quantità sufficiente di acqua potabile pulita, di preservare la biodiversità e la fertilità del suolo, nonché di non tollerare più il superamento dei valori massimi stabiliti negli Obiettivi ambientali per l’agricoltura (OAA) in relazione all’immissione nell’ambiente di concimi e sostanze nutritive.
Obiettivi solo con forte intervento statale
Secondo il Consiglio federale, che oggi ha definito l’orientamento strategico, gli obiettivi dell’iniziativa sull’alimentazione non sono realistici nei tempi e nei modi da essa indicati. Ciò vale in particolare per l’aumento del grado di autoapprovvigionamento netto al 70% nel giro di dieci anni, associato al raggiungimento degli OAA. Un riorientamento in tal senso del sistema alimentare svizzero sarebbe possibile solo se lo Stato intervenisse in modo massiccio a livello di produzione e di consumo di alimenti.
Inoltre, poiché le basi costituzionali sono già sufficienti per impostare l’evoluzione della politica agricola nella direzione richiesta dall’iniziativa, il Consiglio federale raccomanda al Parlamento di respingerla senza opporle alcun controprogetto diretto o indiretto.
Richieste iniziativa già prese in considerazione
Prima ancora che venisse depositata l’iniziativa, il Parlamento aveva incaricato il Consiglio federale di gettare le basi per l’evoluzione della politica agricola privilegiando un approccio globale che oltre ai contadini includesse l’intero sistema alimentare, viene precisato.
Sulla base di tale mandato il Governo elaborerà un progetto di legge sull’evoluzione della PA30+ e avvierà una consultazione in merito presumibilmente nel secondo semestre del 2026. In questo ambito, il Consiglio federale proporrà misure volte a rafforzare la creazione di valore aggiunto nell’agricoltura e nella filiera alimentare nonché a ridurre l’onere amministrativo che grava sulle aziende agricole.
Parallelamente, nella PA30+ verranno inseriti elementi importanti dell’iniziativa, come il rafforzamento della sicurezza alimentare e la riduzione dell’impronta ecologica dell’agricoltura e della filiera alimentare, fissando obiettivi raggiungibili e un calendario realistico, viene ancora sottolineato.
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