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Riuscito il lancio della capsula Crew Dragon

A sinistra dell'imprenditore Elon Musk, i due astronauti Bob Behnken e Doug Hurley, destinati al primo volo con equipaggio di Crew Dragon Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved

È stata lanciata con successo sabato la capsula Crew Dragon della società SpaceX. Un test importante per gli Stati Uniti, destinati a riacquisire la capacità di portare uomini nello spazio, ma più in generale per il futuro delle esplorazioni: il sistema brevettato dall'azienda di Elon Musk, inventore della Tesla, permette di riutilizzare il razzo impiegato nella missione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 marzo 2019 - 15:00
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 02.03.2019)

Otto anni dopo l'uscita di scena dello Space Shuttle, alle 8.49 ora svizzera, la capsula ha lasciato la base americana di Cape Canaveral con il razzo 'Falcon 9', lo stesso che nel marzo di due anni fa inaugurò l'era dei vettori riutilizzabili e che nel momento in cui scriviamo è già tornato sulla Terra.

A bordo di Crew DragonLink esterno, per ora, non ci sono astronauti ma soltanto un manichino di nome Ripley, sosia dello Starman che dal febbraio 2018 è in orbita nello spazio a bordo di una Tesla, chiamato così in riferimento alla protagonista del film 'Alien' Ellen Ripley.

La capsula dovrebbe attraccare domenica alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove lascerà circa 180 chilogrammi di rifornimenti e materiali per gli astronauti della stazione orbitale, e tornare sulla Terra venerdì 15.

Durante la missione, chiamata Demo-1, saranno raccolti tutti i dati che permetteranno di programmare al meglio il primo volo con equipaggio in carne e ossa, previsto a luglio.

Uno degli aspetti cruciali è provare l'abilità dei sistemi autonomi della navetta (conosciuta anche come Dragon 2) di avvicinarsi e ancorarsi alla ISS. Quando si sgancerà dal modulo Harmony del laboratorio orbitale, tornerà sulla Terra con un tuffo nell'Oceano Atlantico al largo della Florida.

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Se tutto andrà bene, l'imprenditore miliardario Elon Musk restituirà agli USA la possibilità di andare autonomamente dello spazio. Dal 2011, ovvero da quando lo Space Shuttle andò in pensione dopo 30 anni e 137 missioni, la NASA deve ricorrere ai Soyuz russi per le sue esplorazioni.

Intanto, mentre tecnici e ingegneri di NASA e SpaceX lavorano fianco a fianco, il sistema dei razzi riutilizzabili consente notevoli risparmi e Musk continua a perseguire il suo ambizioso, e finale, obiettivo: portare un uomo su Marte entro il 2030.

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