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Rinoceronti e renne tra le specie in pericolo

Un runoceronte femmina con un piccolo fotografati in Kenya
Il rinoceronte bianco è sceso da 20'600 a meno di 16'000 esemplari in pochi anni, vittima della caccia illegale. Keystone / Daniel Irungu

Renne, rinoceronti bianchi e pinguini imperatori figurano fra le specie per le quali quello che sta per concludersi è stato un anno particolarmente negativo, stando al rapporto 2022 del WWF. Fra le specie in ripresa si citano la tigre, lo squalo e la megattera. In Svizzera soffre la lepre comune mentre il Gipeto è in salute.

La lista rossa delle specie di flora e fauna minacciate comprende 42’000 nomi e dal 1970 a oggi le popolazioni di vertebrati prese in analisi sono diminuite in media del 69%, si rileva nel documento pubblicato giovedì. L’organizzazione ambientalistaCollegamento esterno ripone le sue speranze nel recente accordo sulla biodiversità, la cui attuazione è considerata decisiva.

Nel dettaglio, sono crisi climatica e bracconaggio a minacciare le renne selvatiche. La maggiore popolazione mondiale, quella di Taimyr nell’Artico russo, era di un milione di capi nel 2000 e di 417’000 nel 2014. Ora ne sono rimaste 250’000. Anche il rinoceronte bianco, da 20’600 a meno di 16’000 esemplari in pochi anni, è vittima della caccia illegale.

Pinguini imperatori
Keystone / Benoît Gineste

Per il pinguino imperatore la minaccia si chiama invece cambiamento climatico: i mancati progressi dell’ultima COP e il fatto che la creazione di aree marine protette nell’Antartico sia stata ancora bloccata avvicinano la fine per le colonie note: almeno l’80% di esse potrebbe scomparire entro fine secolo.

La lepre comune, infine, è l’esempio scelto fra gli animali in difficoltà in Svizzera: in 30 anni la densità della sua presenza si è dimezzata per effetto dell’agricoltura intensiva, con ampio uso di fertilizzanti, pesticidi e macchinari, oltre che delle malattie, degli antagonisti naturali e dell’innalzamento delle temperature.

Fra i perdenti vengono citati anche i sirfidi, insetti che sono i secondi impollinatori oltre che importanti nemici degli afidi, e gli storioni, avvelenati in massa nell’Oder o addirittura estinti come quello dello Yangtze.

La tigre del Bengala
Keystone / Ernesto Mastrascusa

Ci sono però anche dei vincitori: fra le specie in ripresa si citano la tigre – il 2022 era proprio il suo anno secondo l’oroscopo cinese – l’ara di Spix reintrodotta in Brasile dove era scomparsa da oltre 20 anni, gli squali ora maggiormente tutelati a livello internazionale contro la pesca eccessiva, la megattera che non è più considerata in pericolo in Australia e il banteng (un bovino selvatico asiatico) che ha ripreso a riprodursi nel parco nazionale thailandese di Mae Wong.

Il gipeto.
© Keystone / Alexandra Wey

In Svizzera rallegra l’aumento dei gipeti, reintrodotti nel 1991: dai tre esemplari di allora, si è saliti a circa 250 uccelli. Nel solo 2022 hanno spiccato il volo 21 nuovi piccoli, quasi la metà di quelli nati nell’intero arco alpino.

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