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Hollande, "La Francia è in guerra"

Davanti al Parlamento il presidente ha chiesto l'estensione dello stato d'emergenza e la modifica della Costituzione per combattere l'Isis. Appello ai paesi Ue

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 novembre 2015 - 20:42

"La Francia è in guerra". Il presidente François Hollande lo ha ripetuto davanti alle due camere del Parlamento riunite a Versailles dopo i fatti di Parigi. "Non è una guerra di civiltà poiché questi assassini non ne rappresentano nessuna". E per questo motivo ha chiesto mezzi eccezionali: l'estensione dello stato d'emergenza per tre mesi e la modifica della Costituzione francese "per battere l'Isis". Tra le misure proposte la revoca della cittadinanza ai condannati per atti di terrorismo.

Da ultimo un appello all'Unione europea, affinché sia attivata la clausola di solidarietà (l'articolo 42 dell'Unione secondo cui quando uno Stato viene aggredito tutti gli altri stati devono unirsi per aiutarlo). Hollande ha anche proposto la creazione di una coalizione internazionale contro il califfato nero. E ha annunciato l'invio della portaerei Charles De Gaulle nel Mediterraneo Orientale, che consentirà di triplicare i raid in Siria.

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