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Sassoli presidente del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha eletto mercoledì a Strasburgo il suo nuovo presidente. È l'italiano David Maria Sassoli, candidato indicato dal gruppo Socialisti e democratici. Ex giornalista RAI, eurodeputato dal 2009 e già membro della commissione trasporti, ha 63 anni. È stato eletto al secondo scrutinio con 345 voti, a fronte di una maggioranza prevista di 334.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 luglio 2019 - 14:05
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 03.07.2019)
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"Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell'assumere la presidenza del Parlamento Ue. Ringrazio il presidente Tajani per il lavoro che ha svolto, per il suo grande impegno e la sua dedizione a questa istituzione", ha detto Sassoli prendendo la parola subito dopo l'annuncio della sua elezione, dato dallo stesso presidente uscente Antonio Tajani, che l'aula ha rivolto un lungo applauso al momento del ringraziamento.

David Maria Sassoli, subito dopo aver ringraziato per l'elezione, ha rivolto un ringraziamento anche al presidente uscente Antonio Tajani, salutato dall'emiciclo con un lungo applauso. Keystone / Jean-francois Badias


I candidati

Erano quattro, i candidati alla presidenza passati al vaglio dell'Europarlamento. Il gruppo dei socialdemocratici aveva scelto Sassoli martedì sera, dopo una "discussione molto importante sul futuro dell'Europa e sui prossimi passaggi", ha riferito lo stesso eurodeputato italiano.

Alla prima votazione di mercoledì mattina, Sassoli ha ottenuto 325 voti, ovvero 7 in meno per essere eletto presidente (con 735 votanti e 73 schede bianche o nulle, serviva una maggioranza assoluta dei voti espressi -662- ovvero 332).

Gli altri tre candidati erano la tedesca Ska Keller (Verdi, 133 preferenze al primo voto), il ceco Jan Zahradil (Conservatori e riformisti europei, 162 voti) e la spagnola Sira Rego (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica, 42).

Eurodeputati in coda per il voto mercoledì mattina. Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved.

Martedì, il Consiglio europeo aveva raggiunto un accordo sulle nomine ai vertici delle istituzioni dell'UE: la ministra tedesca della difesa, la cristiano-democratica Ursula von der Leyen, sarà presidente della Commissione; la francese Christine Lagarde, direttrice del FMI, prenderà il posto di Mario Draghi alla testa della Banca centrale; l'attuale primo ministro belga Charles Michel andrà alla presidenza del Consiglio europeo mentre il ministro socialista spagnolo Josep Borrell sarà Alto rappresentante per gli affari esteri.

Liberali e popolari avevano di conseguenza dato il loro appoggio a una candidatura socialista per la presidenza del Parlamento europeo, sulla quale l'emiciclo si è espresso mercoledì, prima di essere chiamato a dare il via libera alla nomina di von der Leyen.

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