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Ecuador, si aggrava il bilancio del terremoto

Sono finora 272 i morti e oltre 2'500 i feriti, ma le persone che hanno perso la vita potrebbero essere molte di più

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I soccorsi sono sempre impegnati in Ecuador per individuare eventuali superstiti del sisma che ha colpito il Paese sudamericano domenica con una tremenda scossa di 7,8 gradi sulla scala Richter. Il bilancio provvisorio fa stato di almeno 272 morti e oltre 2’500 feriti. Il bilancio “rischia però di aggravarsi e in maniera considerevole” ha però affermato il presidente Rafael Correa che segue da vicino l’evolversi della situazione e giunto nella capitale Quito nella notte proveniente dal Vaticano.

Nella notte su lunedì i soccorsi hanno estratto una bimba, di cui non si conosce l’età o l’identità, dalle macerie di un edificio crollato nella provincia di Manabi.

La macchina dell’aiuto internazionale si è immediatamente messa in moto. Molti paesi hanno già inviato aiuti umanitari e esperti di catastrofi. L’industria petrolifera ecuadoregna non sembra avere subito gravi danni, al contrario di molte strutture turistiche sulle coste.

Tra le province più colpite dal sisma c’è quella di Esmeraldas, nel nord ovest del paese. Nell’omonimo capoluogo le vittime e i danni sembrano essere contenuti. Nella cittadina vive Padre Antonio Crameri, originario di Poschiavo, missionario da 15 anni in Ecuador che afferma come i “terremoti in questa zona del mondo non sono rari ma questo è stato di una magnitudo davvero impressionante. Abbiamo cercato di calmare la gente che era estremamente agitata. Per il momento la città è senza luce ma la macchina dei soccorsi non è ancora arrivata fino nelle nostre zone”. La testimonianza completa di padre Crameri raggiunto da Anna Valenti nel contributo audio qui sotto.

ATS/Rsinews

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