Crisi di governo in Tunisia. Sabato sera il parlamento ha sfiduciato il premier Essid, in carica da un anno e mezzo, accusato di non aver saputo portare avanti le riforme economiche e sociali necessarie nel paese, dilaniato da terrorismo e crisi economica.
Da domani, lunedì, il presidente tunisino avvierà le consultazioni per nominare un nuovo primo ministro in grado di rilanciare il paese.
118 voti contrari, 3 a favore e 27 astenuti: finisce così l’esperienza governativa di Habib Essid, il premier tunisino in carica solo da un anno e mezzo.
Una votazione schiacciante e d’altronde ampiamente prevista. Dallo scorso giugno, il capo di governo è sotto pressione dopo l’appello del presidente tunisino per un nuovo esecutivo di unità nazionale in grado di risolvere i problemi del Paese.
La Tunisia è il paese che ha ispirato le primavere arabe, ma da allora, dal 2011, non ha più trovato la sua strada e deve fare i conti con una pesantissima crisi economica, un tasso altissimo di disoccupazione pari al 15% e una serie di attacchi terroristici che hanno ucciso il turismo, fonte principale dell’economia tunisina.
Già da domani, lunedì, il presidente Essebsi dovrebbe iniziare le consultazioni per nominare un nuovo premier, incaricato di formare la futura squadra di governo. Un governo di coalizione comprendente il maggior numero di parti politiche e sociali.
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