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L’Iran ammette di aver abbattuto per errore l’aereo civile

Tre donne dal volto triste all aeroporto di Kiev ricordano i loro colleghi morti nel disastro aereo.
Foto scattata all'aeroporto di Kiev il giorno dell'abbattimento dell'aereo. Keystone / Sergey Dolzhenko

Le Forze armate iraniane hanno ammesso che il Boeing precipitato quattro giorni fa poco dopo il decollo da Teheran è stato "erroneamente" e "involontariamente" preso di mira dalle forze di difesa aerea iraniane che lo hanno scambiato per un "aereo nemico".

Tutti i 176 tra passeggeri e membri dell’equipaggio del 737 dell’Ukraine International Airlines sono morti a seguito dell’incidente. Fino a venerdì l’Iran aveva negato di aver abbattuto il velivolo con un missile.

È stato un “errore umano nel momento della crisi causata dall’avventurismo degli Stati Uniti a causare il disastro”. Così il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha descritto su Twitter l’esito delle “conclusioni preliminari dell’indagine interna condotta dalle Forze Armate iraniane” sull’abbattimento del Boeing 737.

Parlando di ”giorno triste”, il capo della diplomazia iraniana ha espresso “il nostro più profondo rammarico, le nostre scuse e le nostre condoglianze al nostro popolo, alle famiglie di tutte le vittime e a tutte le altre nazioni colpite”. 

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Il presidente iraniano Hassan Rouhani, con un post sul suo account Twitter (vedi sopra), ha da parte sua affermato che “la Repubblica islamica dell’Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso” e le “indagini proseguiranno per identificare e perseguire” gli autori di questa “grande tragedia” e “questo sbaglio imperdonabile”.

“I responsabili saranno processati”

“Coloro che sono coinvolti nello schianto dell’aereo ucraino saranno presto processati”, ha assicurato Rouhani. Esprimendo rammarico e condoglianze a nome della Repubblica islamica, il presidente dell’Iran ha sottolineato che sono state prese misure legali contro “coloro che hanno commesso l’errore” e la gente sarà informata dei risultati. Rouhani ha infine auspicato la rimozione delle debolezze del sistema di difesa del Paese.

Il Quartier generale delle Forze armate iraniane ha da parte sua precisato in un comunicato che metterà in atto “riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro” e che perseguirà legalmente “coloro che hanno commesso l’errore”.

“Mercoledì poco dopo l’attacco dell’Iran alle basi militari statunitensi in Iraq, il sistema di difesa aerea iraniana è stato in allerta per contrastare ogni possibile ritorsione degli americani, poiché alcune osservazioni avevano indicato movimenti aerei statunitensi verso siti strategici iraniani”.

Secondo le Forze armate iraniane, l’aereo ucraino avrebbe iniziato a volare vicino a un centro militare delle Guardie rivoluzionarie, sarebbe quindi stato erroneamente identificato come bersaglio nemico e sulla base di un errore umano “involontario” è stato preso di mira dal sistema di difesa aerea.

Ecco il servizio del telegiornale che riassume quanto accaduto fino ad ora.

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Dire la verità

È stata la Guida suprema iraniana Ali Khamenei a ordinare che venisse resa nota la verità sull’aereo ucraino caduto in Iran. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Fars, secondo la quale, “appena il leader supremo è stato informato del catastrofico errore”, lo scambio cioè del Boeing per un aereo nemico, ha ordinato che il risultato delle indagini “fosse reso noto in modo esplicito e onesto”.

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