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“La mia guerra in Ucraina”, l’italiano nel battaglione Azov

Ha 50 anni, è partito dal Piemonte un anno fa per combattere i separatisti filorussi. Ora è tornato in Italia e, insieme a molti svizzeri e stranieri, organizza gli aiuti per i soldati al fronte.

Nell’est dell’Ucraina lo chiamano “Don”. È il nome di battaglia di un italiano che ha deciso di combattere nel battaglione Azov, contro i separatisti filorussi. A Kiev ci è arrivato quando stava montando la protesta a Maidan e da allora ha deciso di arruolarsi imbracciando armi e vestendo la mimetica. In Italia era militante nell’estrema destra: “In Ucraina ho combattuto per un’ideale e per lealtà nei confronti dei miei camerati”, spiega ora che è tornato in Piemonte dalla sua famiglia.

Nel Donbas gli stranieri stanno giocando un ruolo fondamentale: moltissimi sono al fronte a combattere e altrettanti dai loro Paesi si sono organizzati in reti d’aiuto per spedire cibo, soldi e attrezzatura militare. “Noi di destra siamo riuniti nella Misantropic Division alla quale appartengono anche molti svizzeri. E’ solo un altro modo per combattere la guerra nell’est”.


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