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Il quartiere Certosa, dove l’economia sta pian piano morendo

edificio fatiscente con cartello con la scritta via porro è ancora abitata
Da lunedì 12 agosto, via Porro, nei pressi del ponte crollato, è stata riaperta al traffico. Keystone / Luca Zennaro

Il 14 agosto di un anno fa crollava il ponte Morandi. Il quartiere Certosa di Genova è da allora tagliato in due e da lì non passa ormai più quasi nessuno.

Zona di passaggio quasi obbligatoria per andare e venire da Genova, il quartiere Certosa – dove vivono circa 12’000 persone – si è sviluppato economicamente proprio grazie a questo transito continuo.

Da un anno, però, il quartiere è spaccato in due. In mezzo le macerie del ponte Morandi. E in questa zona ormai non passa più nessuno. La situazione rischia di durare a lungo: una volta sgomberate le macerie, il quartiere sarà poi ‘ostaggio’ dei lavori di costruzione del nuovo ponte.

Alcune aziende hanno già chiuso i battenti. Altre cercano di resistere alla bell’e meglio. Il servizio della Radiotelevisione Svizzera da questo quartiere che lotta per non essere dimenticato:

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