Piano d'azione tra Svizzera e Francia per contrastare l'immigrazione irregolare
La ministra dell'interno svizzera Elisabeth Baume-Schneider e il suo omologo francese Gérald Darmanin hanno adottato venerdì una risoluzione per intensificare la lotta contro i passatori e le persone che non hanno diritto all'asilo.
Il documento è stato presentato alla dogana di Moillesulaz, che separa i comuni di Thônex (Ginevra) e Gaillard (Francia). I due Paesi, sottolinea un comunicato del Dipartimento federale di giustizia e polizia, già collaborano nelle zone di frontiera. Ora vogliono fare di più sul fronte dell'aumento della migrazione secondaria, ossia degli spostamenti delle persone migranti da uno Stato Schengen all'altro.
Sono previste diverse misure, come interventi di polizia nelle zone di frontiera per combattere le reti di passatori. Nel traffico ferroviario transfrontaliero saranno impiegate pattuglie comuni. La comunicazione tra i due Paesi verrà rafforzata con la nomina di ufficiali di collegamento.
+ Alla frontiera con l'Italia i controlli non saranno più severi.
"Solo unendo le loro forze i Paesi europei riusciranno ad affrontare le sfide legate alla migrazione", ha detto Baume-Schneider, citata nella nota. Il piano d'azione, è stato sottolineato, contribuisce anche ad assicurare la necessaria protezione alle persone che ne hanno effettivamente bisogno.
Nel primo semestre del prossimo anno, Berna e Parigi effettueranno una valutazione del piano d'azione e proporranno eventuali nuove misure. Nel comunicato si precisa anche che "a livello europeo la Svizzera e la Francia s'impegnano, assieme ad altri Stati partner, per assicurare procedure Dublino rapide e per la ripresa delle riammissioni Dublino da parte dell'Italia".
Da notare, infine, che nel 2022 la Svizzera ha concluso piani d'azione simili con l'Austria e la Germania.
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