Estesa la caccia al cinghiale per proteggere il Ticino dalla peste suina africana
La malattia per ora non è arrivata in Ticino, ma il Cantone vuole prevenire.
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Berna ha autorizzato l'estensione del periodo di caccia dei cinghiali per due anni, ma solo per il territorio del canton Ticino.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Per la prima volta in Svizzera Berna autorizza di sospendere il periodo di protezione per il cinghiale: in Ticino questo animale potrà essere cacciato anche da marzo a luglio per i prossimi due anni. Il Cantone, come una delle misure di prevenzione all’arrivo della peste suina africana, aveva chiesto una deroga alla legge sulla caccia.
Il Ticino sta monitorando attentamente l’evoluzione della malattia in Lombardia e per evitare un’epizoozia sul suo territorio sta usando tutte le armi possibili per ridurre già ora il numero di cinghiali.
Il responsabile dell’Ufficio caccia e pesca ticinese Tiziano Putelli ha ricordato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI che “il canton Ticino è quello attualmente più toccato dal rischio di contagio da peste suina africana”.
Il servizio del Quotidiano della RSI del 18 febbraio 2025:
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Le misure adottate finora, comunque, non sembrano aver avuto l’efficacia auspicata, sottolinea la RSI. Anche con il mese in più di caccia invernale, le catture di questi animali sono calate da un centinaio alla settimana alla fine del 2024 a una ventina attualmente.
Tra le altre misure c’è anche il progetto di dotare alcuni cinghiali di trasmettitori GPS per ottenere informazioni importanti sugli spostamenti di questi ungulati qualora la malattia dovesse avvicinarsi al confine svizzero. Non è dato sapere per ora quanto anche quest’altro strumento sarà utile poiché la teoria più diffusa è che la malattia non arriverà in Ticino portata dagli animali, ma tramite un cosiddetto “salto”: ad esempio da una scarpa che ha calpestato un suolo sul quale è presente l’infezione.
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