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Il canton Ticino si prepara all’arrivo della peste suina

cinghiale nel bosco
L'arrivo della peste suina in Ticino non è una questione di "se", ma di "quando". Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved

Un'esercitazione si è svolta giovedì nel canton Ticino che si prepara all'arrivo ormai imminente della peste suina.

Essere pronti ad affrontare tempestivamente la peste suina africana. È questo l’obiettivo delle esercitazioni svoltesi giovedì in canton Ticino, che si sono concentrate sul monitoraggio e l’evacuazione sicura di carcasse di cinghiale, dal momento che alcuni esemplari infetti sono stati segnalati a 40 chilometri dai confini con l’Italia.

Protezione civile, autorità cantonali e rappresentanti dell’Ufficio di caccia e pesca si sono riuniti a Vezia (nel Luganese) per una simulazione di ritrovamento ed evacuazione di carcasse di cinghiale. Un’operazione delicata che verrà messa in pratica per cercare di contenere e monitorare tramite prelievi e analisi il propagarsi del virus quando arriverà in Ticino.

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Si tratta di un virus altamente contagioso e letale per i suini, ma non per l’uomo. Quello che si vuole evitare è il propagarsi della malattia nei maiali d’allevamento, scenario che avrebbe pesanti conseguenze economiche.

Un ruolo importante lo avranno anche tutte le persone che frequentano la natura, sia per quanto riguarda la segnalazione delle eventuali carcasse alle autorità sia per ciò che concerne altri vettori di contagio, come vestiti che possono essere entrati in contatto con liquidi corporei di animali malati, o rifiuti.

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Dall’esercitazione è emersa l’importanza di tre fattori nella lotta contro questa malattia: velocità (nell’individuare il problema e segnalarlo alle autorità preposte), precisione e visione d’insieme.

Le autorità cantonali emaneranno, quando necessario, delle direttive e invitano la popolazione e gli allevatori di suini ad attenervisi scrupolosamente.

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