
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se l’è vista proprio brutta questa mattina il macchinista di un treno merci diretto in Italia, lungo la linea del Sempione. Dopo aver attraversato la galleria internazionale il conducente del convoglio delle ferrovie federali (SBB Cargo International) si è accorto del malfunzionamento del sistema frenante e ha subito avvertito i responsabili della tratta ferroviaria.
Il treno, superata la stazione di Domodossola, è stato quindi indirizzato verso lo scalo merci Domo 2. Per salvarsi dall’imminente impatto il macchinista si è lanciato fuori dalla locomotiva a una velocità di circa 60 km/h. Poco dopo il convoglio si è fermato autonomamente mentre il conducente, che non ha comunque riportato ferite serie, è stato trasferito in ospedale. Non hanno purtroppo avuto la stessa fortuna i macchinisti coinvolti in un analogo incidente avvenuto nel 2006.
Per le altre notizie della giornata dalla Confederazione vi invito a proseguire nella lettura.

Berna intende vietare qualsiasi possibile interazione di Hamas con la Svizzera, attraverso un apposito intervento legislativo. Interrotta la collaborazione con tre organizzazioni palestinesi.
Dopo la sanguinosa offensiva terroristica perpetrata lo scorso 7 ottobre in Israele da militanti di Hamas, la Confederazione ha deciso di rivedere completamente la sua politica in Medio Oriente. Quattro giorni dopo gli attentati il Consiglio federale aveva proposto di inserire il gruppo palestinese egemone a Gaza tra le organizzazioni terroristiche.
Oggi ha incaricato due dipartimenti federali (DFGP e DDPS) di formulare una proposta normativa che sarà sottoposta al Parlamento entro la fine di febbraio. Nel disegno di legge saranno individuati gli strumenti per contrastare eventuali azioni di Hamas o attività di sostegno alla stessa nella Confederazione.
Intanto il Governo ha reso noti gli esiti degli accertamenti condotti su undici ong impegnate in Medio Oriente e sostenute dal Dipartimento federale degli affari esteri. Con tre di queste Berna ha deciso di sospendere ogni rapporto per mancato rispetto, da parte di queste, del codice di comportamento messo a punto da Berna.
- Sul divieto di Hamas proposto dal Governo federale l’articolo apparso su tvsvizzera.it.
- La nota esplicativaCollegamento esterno del Consiglio federale.
- Sui rapporti Svizzera-Hamas l’intervista di swissinfo.ch all’esperto Riccardo Bocco.

Via libera del Governo federale alla controversa vendita di 25 carri armati alla Germania, che deve colmare i vuoti creati dalle ripetute forniture di materiale bellico a Kiev. Berlino ha assicurato a Berna che i blindati non saranno impiegati nel conflitto in corso in Ucraina.
Per ottenere l’autorizzazione all’esportazione dei Leopard 2, in base alle norme federali vigenti, occorre che questi siano stati messi fuori servizio. Una richiesta in tal senso era stata avanzata nei mesi scorsi dal Consiglio federale al Parlamento ed evasa da quest’ultimo.
I blindati, come chiesto lo scorso febbraio con una lettera firmata dai ministri tedeschi Robert Habeck e Boris Pistorius, saranno consegnati al costruttore germanico Rheinmetall, dalle cui officine erano stati a suo tempo fabbricati.
Attualmente le forze armate elvetiche dispongono di 134 carri armati Leopard 2 A4 che nel frattempo sono stati ammodernati. Nei depositi dell’esercito vi sono altri 96 carri armati in disuso dello stesso tipo. Durante il dibattito parlamentare alcuni esponenti della destra si erano opposti alla vendita per non impoverire il parco dei veicoli corrazzati di cui la Confederazione potrebbe avere bisogno in futuro.
- La notizia riportata da rsi.ch.
- Sul via libera delle Camere federali l’articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Sull’efficacia del blindato tedesco e la tempistica seguita l’approfondimento di rsi.chCollegamento esterno.

Analogamente a quanto hanno potuto fare a giugno i cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia, anche il Grigioni è stato ammesso alla fase sperimentale del voto elettronico, che potrà essere implementata già in occasione della consultazione popolare federale in calendario il prossimo 3 di marzo.
Il Governo federale questa mattina ha firmato l’autorizzazione di principio che consente di integrare l’e-voting con le altre due procedure legali (negli uffici elettorali e per corrispondenza). Inizialmente saranno coinvolti solo i comuni pilota di Domat/Ems, Landquart, Lumnezia, Pontresina, Poschiavo e Safiental (Landquart si aggiungerà solo a partire dal voto federale del giugno 2024). Gli elettori e le elettrici interessate al voto digitale dovranno annunciarsi presso il loro comune al più tardi 8 settimane prima della consultazione (per la votazione del 3 marzo il termine scade il 7 gennaio).
Coloro che si saranno annunciati/e, riceveranno una carta di legittimazione e un promemoria. Le consuete spiegazioni sugli oggetti in consultazione saranno indicate solo in forma digitale.
Successivamente, in coincidenza di altri appuntamenti elettorali, questi elettori/trici avranno sempre la facoltà di esercitare il loro diritto democratico, previa tempestiva comunicazione alle autorità locali, nelle altre due tipologie tradizionali di voto.
- La notaCollegamento esterno del Governo grigionese sull’avvio della fase sperimentale per il voto elettronico.
- Tutte le informazioni in merito all’annuncio e in generale in merito all’e-voting sono disponibili sul sito web www.gr.ch/e-votingCollegamento esterno.
- Sulla piattaforma digitale scelta da Berna per introdurre il voto elettronico l’approfondimento di swissinfo.ch.

La salute e i prezzi divenuti ormai esorbitanti delle assicurazioni sanitarie obbligatorie sono la principale preoccupazione della popolazione elvetica. Lo dice uno studio pubblicato oggi dal Credit Suisse.
A rendere turbolenti i sonni delle e degli svizzeri, indica il sondaggio condotto dall’istituto gfs.bern (su un campione di 1’551 residenti tra agosto e settembre), ci sono anche il cambiamento climatico – che l’anno scorso era in testa – e la tenuta del sistema pensionistico. È invece sparito dai radar il conflitto armato in Ucraina, retrocesso all’undicesimo posto, così come la disoccupazione, che non figura nemmeno tra le prime 20 piazze.
Rimane invece intatta la fiducia verso le istituzioni: il Governo federale è al 72% (+4 punti), il Tribunale federale al 71% (+5) e la polizia al 59% (+2). Seguono la Banca nazionale svizzera al 59% (+2), la Camera bassa (Consiglio nazionale) al 48% (+3) e quella alta (Consiglio degli Stati) al 48% (+5). Meno bene i partiti politici, anche se sono cresciuti nell’anno elettorale di 13 punti al 37%. Scarsa affidabilità viene attribuita all’UE, ma l’80% del campione ritiene comunque importanti le relazioni con i vicini.
Significative sono per contro le differenze anagrafiche nelle risposte. Per i giovani la preoccupazione principale resta il clima, gli over 28 indicano gli esosi premi delle assicurazioni malattia mentre i più anziani sono angustiati soprattutto dall’immigrazione.
- Nell’articolo di tvsvizzera.it i dettagli del sondaggio pubblicato dal Credit Suisse.
- Ne parla anche cdt.chCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Credit Suisse sul sondaggio condotto da gfs.bern.

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