La televisione svizzera per l’Italia
Il pannello delle partenze oggi alla stazione di Losanna.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

emblema dell'italianità del mondo, e croce e delizia dei giorni della scuola dell'obbligo, la Divina Commedia di Dante Alighieri continua a sorprendere. L'agenzia di stampa ANSA racconta che dal 2020 davanti alla tomba del Sommo Poeta, a Ravenna, si svolge una lettura perpetua dei celebri versi. Avete letto bene, perpetua. Ogni pomeriggio, alle 17 o alle 18 a seconda della stagione, si avvicendano nell'impresa persone che leggono l'opera, ognuna nella sua lingua. In tre anni sono state 617, in 34 idiomi fra i quali hindi, turco, cinese, arabo, vietnamita, urdu, taiwanese e kyrgy. La performance si può seguire anche online, in questa pagina dedicata all'iniziativa. Confesso che la notizia mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano la Divina Commedia. Magari a 50 anni l'esperienza è più piacevole di quella che mi fu imposta da bambina sui banchi di scuola?

Buona lettura con le notizie della giornata.

Alain Berset, sua moglie e una guardia svizzera oggi in Vaticano.
Alain Berset, sua moglie e una guardia svizzera oggi in Vaticano. Copyright 2023 The Associated Press. All Rights Reserved.

Accompagnato da sua moglie, il presidente della Confederazione Alain Berset si trova a Roma. Oggi è stato ricevuto da Papa Francesco.

L’udienza in Vaticano è durata 20 minuti, hanno riportato le agenzie di stampa. Durante il colloquio, il consigliere federale ha discusso con il Pontefice degli sforzi svizzeri a sostegno del processo di pace in Colombia e nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Secondo i resoconti, i due avrebbero anche parlato della situazione in Ucraina e in Medio Oriente, dell’imminente conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si svolgerà a Dubai, e della spinosa questione degli abusi sessuali in seno alla Chiesa cattolica elvetica.

L’incontro ha incluso il tradizionale scambio di doni. Fra gli omaggi portati da Berset, una copia del bollettino meteorologico svizzero del 29 luglio 1921, un giorno di caldo così insolito all’epoca a Ginevra da ispirare il volume “Présence de la mort” dello scrittore Charles-Ferdinand Ramu. Il Pontefice ha consegnato invece al “ministro” svizzero un’opera in bronzo dal titolo Amore sociale.

Il pannello delle partenze oggi alla stazione di Losanna.
Il pannello delle partenze oggi alla stazione di Losanna. © Keystone / Laurent Gillieron

Il traffico ferroviario è andato oggi in tilt nella Svizzera francese, a causa di un guasto. Le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno annunciato che la situazione non tornerà alla normalità prima di domani, venerdì.

All’origine del pasticcio, che sta mettendo in difficoltà decine di migliaia di persone, c’è un guasto avvenuto nella serata di ieri, mercoledì, presso la stazione di Renens, nel canton Vaud. Da quel momento, per un effetto domino, i trasporti ferroviari nell’arco lemanico sono in crisi.

Nella tarda mattinata di oggi, le FFS hanno annunciato una ripresa – molto limitata – del traffico tra Ginevra e Losanna. “Riusciremo a far passare due treni all’ora e per direzione su tutta la tratta” ha dichiarato il portavoce dell’ex regia federale.  

Circostanze sfortunate che oggi stanno affliggendo chi nella regione deve necessariamente spostarsi utilizzando l’infrastruttura ferroviaria. La situazione è resa ancora più problematica dalle condizioni meteorologiche: pioggia, e il primo freddo dell’inverno che incombe.

  • Su tvsvizzera.it le immagini dal Telegiornale della RSI.
  • Tempi di percorrenza più lunghi anche al Gottardo, dove la galleria ferroviaria potrà tornare a funzionare normalmente solo nel settembre 2024. I dettagli in questo articolo del mio collega Riccardo Franciolli per tvsvizzera.it.  
  • A dicembre aumentano le tariffe FFS, da SWI swissinfo.ch.
La marijuana viene fumata sotto forma di resina o di fiori secchi.
La marijuana viene fumata sotto forma di resina o di fiori secchi. © Keystone / Gaetan Bally

Cannabis per uso ricreativo: in Svizzera diverse città ne portano avanti distribuzione e vendita regolamentate, nel quadro di progetti sperimentali.

La prima a partire è stata Basilea, dove attualmente 370 persone sono autorizzate a comprare marijuana per uso personale in nove farmacie cittadine. Si tratta di uno studio che durerà oltre due anni e che punta a esaminare l’impatto della regolamentazione della vendita di cannabis sulla salute e sulle abitudini di consumo di chi ne fa uso.

Lo studio di Basilea, come quelli che stanno per iniziare a Berna, Losanna, Ginevra e Zurigo, è possibile grazie a una modifica legislativa approvata nel 2020 dal Parlamento elvetico.

Tutti i progetti sperimentali in corso in Svizzera s’inseriscono in un quadro di riferimento ben preciso: misurare con strumenti scientifici l’effetto di un approccio che superi quello strettamente proibizionistico, che secondo esperti ed esperte non ha portato gli effetti desiderati.

A Thun, nel canton Berna, i camion per la raccolta della spazzatura sono elettrici.
A Thun, nel canton Berna, i camion per la raccolta della spazzatura sono elettrici. © Keystone / Christian Beutler

Il Governo elvetico ha annunciato l’attesa imposizione di una tassa del 4% sulle automobili elettriche. Si mette dunque la parola fine ad un’eccezione che era stata introdotta nel 1997.

Dal primo gennaio 2024, in Svizzera i veicoli elettrici per il trasporto di merci o persone saranno gravati da un’imposta del 4%. L’ha annunciato il Consiglio federale, precisando di avere considerato attentamente il risultato della procedura di consultazione sul tema.

In Svizzera i veicoli elettrici erano stati dal 1997 esentati dalla tassa, un’eccezione giustificata con l’intenzione di sostenere il passaggio a una mobilità che si fondi su energie rinnovabili. L’Esecutivo ha ora spiegato che dato l’aumento del numero di tali veicoli nel mercato elvetico, l’assenza della tassa si è tradotta in un deficit che si fa sentire nel bilancio dello Stato.

Secondo Berna, non c’è più necessità di sostenere il settore con misure straordinarie. Nell’ambito della consultazione, la maggior parte dei soggetti coinvolti si era detta d’accordo con la misura ora annunciata. Se fosse stata mantenuta l’esenzione fiscale, le perdite stimate per il periodo dal 2024 al 2030 avrebbero raggiunto una somma stimata fra i due e i tre miliardi di franchi.

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