La televisione svizzera per l’Italia
Esercitazione sul campo di militari svizzeri.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

l’amore cosa non ci fa fare… la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia è stata costretta a ristrutturare la sua direzione con effetto immediato. La decisione è stata presa in seguito alla relazione amorosa del direttore Philippe Bischof con un membro della direzione a lui subordinato. 

Bischof rinuncia con effetto immediato alle sue competenze nella sezione "Rete esterna e affari internazionali", visto che la sua compagna è a capo di questo dipartimento. Inoltre, Bischof porrà fine in anticipo anche al suo mandato, che sarebbe durato fino al novembre 2027, e dirigerà Pro Helvetia solo fino al 30 giugno 2025. 

Amor omnia vincit, dicevano i latini.  

Il logo delle Ferrovie federali svizzere.
© Keystone / Pablo Gianinazzi

Donne e latini devono essere rappresentati in modo equo negli organi direttivi superiori delle imprese e istituti parastatali.

È una battaglia che la Confederazione porta avanti ormai da tempo anche in seno all’Amministrazione. Il Consiglio federale ha così deciso oggi che in futuro l’obiettivo è di arrivare a una rappresentanza femminile al 40% (contro il 30% per le aziende quotate in Borsa) e di una quota di francofoni, italofoni e romanci rispettivamente al 22,9%, 8,0% e 0,5%. 

I germanofoni, maggioritari in Svizzera, dovranno continuare ad essere rappresentati con una percentuale del 62,2%. Per quanto riguarda la presenza di donne negli organi direttivi superiori, il Consiglio federale persegue in linea di principio l’obiettivo della parità. Il valore del 50% non può tuttavia essere raggiunto per motivi puramente aritmetici. 

Nell’85% delle imprese e degli istituti parastatali, infatti, il numero dei membri del Consiglio di amministrazione è dispari. A seconda delle dimensioni di tali organi, la ripartizione dei sessi è perciò considerata equa già con una quota del 40%. I nuovi obiettivi riguardano una trentina di aziende e istituti, come La Posta, le Ferrovie federali (FFS), ma anche RUAG, Svizzera Turismo, i media del gruppo SRG SSR e i Politecnici federali. 

Esercitazione sul campo di militari svizzeri.
© Keystone / Martial Trezzini

L’esercito svizzero deve poter contare su un numero maggiore di soldati. Il Governo vuole cambiare la legge che limita l’effettivo.

Alla luce della situazione geopolitica mondiale attuale, ridurre l’effettivo reale dell’esercito non è una scelta opportuna. Così la pensa il Consiglio federale, che vuole una modifica a livello legislativo che consenta di superare per un certo periodo di tempo l’effettivo massimo prestabilito.

Attualmente le basi giuridiche fissano l’effettivo regolamentare dell’esercito a 100’000 militari e quello reale a un massimo di 140’000 persone soggette all’obbligo di leva. Oggi, tuttavia, l’effettivo reale delle forze armate elvetiche è di 147’000 militi. Affinché l’effettivo reale sia conforme alle disposizioni giuridiche, l’esercito dovrebbe ridurre il numero di soldati.

Vista l’attuale situazione a livello mondiale, il Consiglio federale non ritiene opportuna questa riduzione delle truppe. Di conseguenza chiede una modifica della legge militare con la quale viene delegata al Governo la competenza di superare per un certo periodo di tempo l’effettivo reale massimo di militi stabilito per legge.

Spermatozi visti da un microscopio
Keystone / Epa

Ci sarebbe una correlazione diretta tra l’utilizzo del cellulare e la produzione di spermatozoi.

Ricercatori dell’Università di Ginevra hanno messo in correlazione diretta l’utilizzo del cellulare con la produzione di spermatozoi: più un uomo utilizza il suo telefonino, più il numero di spermatozoi che produce rischia di diminuire. La ricerca, condotta in collaborazione con specialisti dell’Istituto tropicale e di salute pubblica svizzero, è stata pubblicata sulla rivista “Fertility & Sterility”.

Come sono arrivati a questa conclusione? Gli scienziati si sono appoggiati sui dati di 2’886 uomini, di età fra i 18 e i 22 anni, reclutati fra il 2005 e il 2018. Al campione è stato sottoposto un questionario per indagare sulle loro abitudini, il loro stato di salute e la frequenza d’uso del cellulare. Le informazioni raccolte hanno permesso di stabilire un legame tra un utilizzo elevato del cellulare e la qualità dello sperma.

Per capirci meglio, chi fa ricorso al proprio telefono oltre 20 volte al giorno ha circa un quinto di spermatozoi per millilitro in meno rispetto a chi lo fa in non più di cinque occasioni. Questo indirettamente ridurrebbe la fertilità. Una serie di studi ha comunque già mostrato che la qualità dello sperma è calata negli ultimi 50 anni nei Paesi industrializzati. 

Un proiettore con la pellicola da 35 mm.
Keystone / Jean-christophe Bott

La cineteca svizzera compie 75 anni. È stata fondata il 3 novembre 1948. I festeggiamenti si terrano il prossimo 9 novembre.

Il programma della serata, che si svolgerà nella sede storica della Cineteca al Casinò di Montbenon a Losanna, prevede la proiezione del primo film acquisito dall’istituzione nel 1948: “Vampyr” (“Il vampiro”, del 1932) di Carl Theodor Dreyer. In apertura verrà proiettato in presenza dei registi il cortometraggio elvetico “Les Petites Magiciennes” di Yves Robert e Vincent Mercier, premio della giuria al Festival di Cannes nel 1986.

La Cineteca svizzera è nata su iniziativa degli animatori del ciné-club di Losanna per salvare gli Archivi cinematografici svizzeri, creati a Basilea nel 1943 e attivi fino al 1948. In 75 anni di esistenza ha conosciuto uno sviluppo costante e permanente. È passata da un solo collaboratore – nemmeno stipendiato – a quasi un centinaio. Oggi è considerata uno degli archivi cinematografici più ricchi e più performanti al mondo.

Dopo l’apertura nel 2019 del Centro di ricerca e d’archiviazione a Penthaz, a pochi chilometri a nord di Losanna, a inizio febbraio 2024 è prevista anche l‘inaugurazione dello storico cinema Capitole di Losanna, che diverrà una vera e propria casa del cinema nonché la sede pubblica della cineteca. I festeggiamenti sono iniziati già lo scorso agosto al Locarno Film Festival con la proiezione della versione restaurata di “La Paloma” (1974) di Daniel Schmid in Piazza Grande.

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