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Equilibrio precario: peggiora la salute mentale di lavoratori e lavoratrici in Svizzera.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

quanto tempo passiamo a guardare il cielo? Scommetto sia molto meno di quello che trascorriamo con la testa rivolta verso il basso, a cliccare sull'ormai onnipresente "telefono intelligente". Nel week-end appena trascorso, ben 140'000 uccelli migratori hanno attraversato la Svizzera e lo sappiamo solo perché in 51 località, nell'ambito dell'iniziativa europea Birdwatch, associazioni volontarie si sono dedicate ad osservare il fenomeno. Ne ha riferito in questo articolo il portale tio.ch. Chi scrive invece ieri, domenica, ha portato la nipotina al cinema. Mi sono chiesta quante famiglie svizzere si possano permettere questo lusso, dato che fra biglietti, popcorn e due bibite si sfiorano i 100 franchi. E poi, ho scoperto che in uno dei più grandi cinema di Berna non c'è più la biglietteria. SI può pagare solo on-line e con una carta. Qualcuno la chiama "digitalizzazione forzata". Comincio la settimana con una gran voglia di spegnere il telefono e guardare di più il cielo.

Buona lettura con le notizie della giornata.

Bambini e anziani in fuga da Gaza.
Preoccupazione per la popolazione civile. Keystone / Haitham Imad

Israele-Palestina: le comunicazioni della Confederazione a svizzeri e svizzere che si trovano nelle zone di conflitto, la sicurezza delle ambasciate e la presa di posizione della Confederazione.

Il Consiglio di sicurezza del Governo svizzero si è riunito ieri, domenica, in consultazioni a porte chiuse per discutere della situazione in Medio Oriente. La Svizzera condanna gli attacchi e chiede l’immediato rilascio delle persone prese in ostaggio da Hamas. Berna deplora tutte le vittime e invita le parti a “proteggere la popolazione civile e a rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario”. Per la Confederazione, la priorità è adesso stabilire un cessate il fuoco ed evitare un’escalation regionale del conflitto. Ha rivolto l’appelloCollegamento esterno alle parti coinvolte, ma anche a tutti gli Stati che possono esercitare un’influenza.

Nel frattempo, alcuni partiti fra cui il gruppo parlamentare Svizzera-Israele hanno chiesto al Governo di riconsiderare la tradizionale cautela del Paese e definire Hamas “organizzazione terroristica”.

In Israele e in Palestina sono registrate circa 28’000 persone in possesso di un passaporto rossocrociato. Malgrado il caos, l’ambasciata svizzera a Tel Aviv è rimasta aperta. Operativo anche l’ufficio di rappresentanza a Ramallah, in Cisgiordania. In Svizzera, intanto, sono state rafforzate le misure di sicurezza attorno alle ambasciate e ad altri edifici potenzialmente sensibili.

La Confederazione ha invitato ufficialmente i suoi cittadini e le sue cittadine a non recarsi nella regione, avvertendo che non si può escludere un peggioramento della situazione. Si sconsigliano pertanto i viaggi turistici e tutti gli altri viaggi non urgenti.

Domenica sera la UEFA ha deciso di rinviare la partita Israele-Svizzera per la qualificazione agli Europei del 2024, che si sarebbe dovuta svolgere a Tel Aviv il 12 ottobre.

Il plico per votare alle elezioni federali del 2023.
Le buste per votare quest’anno sono particolarmente voluminose. Keystone / Marcel Bieri

Bisognerebbe votare nel luogo in cui si vive? Dibattito aperto su “ius solis”, “ius sanguinis” e “one man, one vote”. Un approfondimento in vista delle Elezioni federali 2023.

Una nuova iniziativa popolare chiede di introdurre un diritto fondamentale alla naturalizzazione. Una delle argomentazioni è che le persone dovrebbero avere la possibilità di esercitare i diritti politici nel luogo in cui vivono. Se portato alla sua logica conclusione, questo principio potrebbe avere importanti conseguenze per il diritto di voto degli svizzeri e delle svizzere all’estero.

Secondo “Aktion Vierviertel”, l’associazione che promuove l’iniziativa, la naturalizzazione dovrebbe essere concessa a chi risieda legalmente in Svizzera da cinque anni, che non sia stato condannato a pene detentive di lunga durata, che non metta in pericolo la sicurezza interna ed esterna del Paese e che abbia una conoscenza di base di una lingua nazionale.

Ma cosa avverrebbe se l’iniziativa venisse approvata, non si rischierebbe di mettere a repentaglio la possibilità di votare per gli svizzeri e le svizzere residenti all’estero? Un’analisi del politologo Claude Longchamp fa il giro d’orizzonte sui diversi modelli esistenti al mondo, e azzarda alcune ipotesi sui potenziali risvolti della questione per la Quinta Svizzera.

La regista iraniana Manijeh Hekmat in un immagine d archivio.
La regista iraniana Manijeh Hekmat in un’immagine d’archivio. Keystone / Joerg Carstensen

Conto alla rovescia per il Festival dei diritti umani. La decima edizione si svolgerà a Lugano dal 19 al 29 ottobre 2023.

Il Festival dei diritti umani (Ffdul) di Lugano compie quest’anno dieci anni, e gli sconvolgimenti planetari continuano purtroppo a fornirgli infinita materia per proiezioni e incontri pubblici. Quest’anno ci saranno undici giorni di festival, dal 19 al 29 ottobre, con un concorso internazionale di lungometraggi, più di 30 film e approfondimenti con ospiti locali e internazionali, fondazioni e ONG, autori e autrici “per favorire il coinvolgimento e la sensibilizzazione sulla violazione, ma anche sulla (ri)conquista dei diritti umani”.

Il Premio Diritti Umani, che dal 2018 viene consegnato ad autrici ed autori che dimostrino nel loro lavoro una particolare sensibilità verso i diritti umani, quest’anno verrà attribuito all’iraniana Manijeh Hekmat. La regista ritirerà il Premio il 27 ottobre 2023 al Cinema Corso di Lugano, e dialogherà con il pubblico dopo la proiezione del suo ultimo film.

Equilibrio precario: peggiora la salute mentale di lavoratori e lavoratrici in Svizzera.
Equilibrio precario: peggiora la salute mentale di lavoratori e lavoratrici in Svizzera. © Keystone / Olivier Maire

Aumentano in Svizzera le assenze sul lavoro dovute alle conseguenze di fattori di stress psichico. Una ricerca conferma studi pubblicati di recente, e suona l’allarme.

La salute mentale di lavoratori e lavoratrici svizzere continua a peggiorare. Lo sostengono i risultati una ricerca pubblicati oggi, lunedì. A realizzarla è stato l’istituto di ricerca Sotomo, su incarico della compagnia d’assicurazioni AXA. I risultati: nell’ultimo anno, le assenze dal lavoro dovute a problemi psichici sono aumentate del 20%. Più del 30% della popolazione attiva si sente emotivamente esausta, secondo l’indice lavoro-stress di Promozione Salute Svizzera.

“Oltre ai fattori di stress legati alla salute, alle tematiche politico-sociali e sociali, anche l’attuale carenza di manodopera svolge un ruolo che non va sottovalutato”. Se i posti vacanti in un’azienda non vengono occupati, sottolinea il comunicato diffuso oggi, aumenta la pressione sui dipendenti presenti aumenta considerevolmente.

È aumentato anche il numero di persone intervistate secondo le quali la frequenza delle assenze causate da problemi psichici è cresciuta negli ultimi cinque anni: quasi un quarto delle aziende interpellate (24% rispetto al 17% nell’anno precedente) ha registrato un incremento “piuttosto significativo” o “nettamente significativo” delle assenze.

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