
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
fra le tappe fisse dei turisti che arrivano la prima volta nel canton Ticino, in particolare se accompagnati da bambini, c'è Swissminiatur, ossia un parco nel quale si può visitare tutta la Svizzera in pochi minuti. Nella località di Melide, sul lago Ceresio sono stati riprodotti in scala 1:25 oltre 130 attrazioni elvetiche (edifici, castelli, monumenti, …). Un "ecosistema" tanto piccolo quanto fragile che non ha resistito alla prima grandinata della stagione: ieri, infatti, il maltempo che ha colpito il Sottoceneri ha danneggiato decine di modelli, che il team del parco sta già riparando.
L'estate, insomma, non ha annunciato il suo arrivo nel migliore dei modi.
Ora però vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.

Il telefonino mentre si guida è proibito, ma… Il Tribunale federale (TF) di Losanna ha accolto il ricorso di una donna di Soletta che era stata multata per aver brevemente guardato il cellulare mentre era alla guida. La condanna per un’infrazione lieve al codice della strada è stata annullata, in quanto la conducente non ha creato un pericolo concreto, ha deciso la corte.
Stando al TF le condizioni del traffico – di media entità – e la presenza di un incrocio a 200 metri di distanza non richiedevano un’attenzione particolare. La ricorrente era stata multata e avrebbe dovuto pagare 250 franchi per aver preso il telefono con la mano destra e averlo consultato per uno o due secondi mentre guidava a Egerkingen (canton Soletta), ma, secondo la polizia, il gesto della donna non ha causato lo sbandamento del suo veicolo, né ha messo in pericolo gli altri utenti della strada.
Il TF ha revocato la condanna del tribunale di Soletta, secondo il quale la conducente aveva “compiuto movimenti che impedivano la manovra sicura del veicolo”. Ha infatti stabilito che una breve occhiata al telefono tenuto all’altezza del volante non costituisce una distrazione maggiore rispetto al volgere lo sguardo sugli specchietti retrovisori, che è un’azione consigliata in più situazioni quando si è alla guida.
L’Alta corte di Losanna ha sì sottolineato il divieto di telefonare alla guida in assenza di dispositivi cosiddetti “mani libere”, ma ha anche ricordato che è consentito guidare con una sola mano, poiché l’altra potrebbe essere impegnata ad azionare i comandi del veicolo. I giudici hanno inoltre citato altre azioni durante la guida permesse dalla giurisprudenza, come tenere una mela, un fazzoletto o una sigaretta. Il caso è ora stato rinviato alla corte d’appello di Soletta, che dovrà pronunciarsi sulla condanna per violazione del divieto di utilizzo del telefono alla guida.
- La notizia riportata dal portale tio.chCollegamento esterno.
- Dal sito dell’Ufficio della prevenzione degli infortuni: “Cellulare al volante: cosa consente la legge?”Collegamento esterno

Nuntio vobis gaudium magnum: il nuovo accordo sui frontalieri è stato definitivamente accettato dal Parlamento italiano. Il Senato lo ha approvato mercoledì in terza lettura all’unanimità.
La ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizioni dei lavoratori transfrontalieri e del protocollo che modifica la convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni è stata approvata con 120 voti favorevoli (la Camera dei deputati l’aveva accolta con 239 “sì” e nessun contrario lo scorso 4 maggio).
Il testo, sottoscritto il 23 dicembre 2020 dopo anni di trattative, sostituirà quello del 1974. Da parte elvetica, era stato accolto dal Consiglio degli Stati il 13 dicembre 2021 e poi dal Consiglio Nazionale il primo marzo dello scorso anno, mentre in Italia l’iter ha subito notevoli ritardi, anche a causa dei diversi cambiamenti di Governo.
Grazie all’intesa, la Confederazione tratterrà l’80% (oggi poco più del 60%) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. Questa categoria sarà tassata in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata.
- La notizia riportata da TVS Tvsvizzera.it.
- Il mio collega Leonardo Spagnoli risponde a otto domande sul nuovo accordo.
- Il testoCollegamento esterno dell’accordo.

I posti di lavoro della Confederazione dovrebbero essere distribuiti più equamente fra i Cantoni. È il messaggio indirizzato oggi da una mozione del Nazionale, accolta tacitamente anche da “senatori” e “senatrici”, destinata a dare un ulteriore impulso alle regioni rurali e montane.
“È chiaro che i posti di lavoro nell’amministrazione federale sono ancora largamente concentrati nella città di Berna e dintorni“, ha sostenuto in aula, a nome della commissione, il grigionese Stefan Engler (Centro).
Il Consiglio federale dovrebbe elaborare una strategia di decentramento affinché tutte le regioni del Paese possano beneficiare dei posti di lavoro della Confederazione. Stando alla mozione, fissando obiettivi e determinando le misure necessarie per contrastare questa naturale tendenza alla concentrazione, si incoraggerà la creazione di impieghi decentrati.
Gli obiettivi perseguiti dalla mozione presentata dal consigliere nazionale retico Martin Candinas (Centro) “sono tanto più raggiungibili se si considera che la tecnologia consente oggi all’amministrazione e al suo personale di lavorare a distanza, come abbiamo visto durante la pandemia di coronavirus”, ha sottolineato Engler.
- I migliori datori di lavoro in Svizzera nel 2023: grandiCollegamento esterno, medieCollegamento esterno, piccoleCollegamento esterno e microCollegamento esterno imprese
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Perché in Svizzera si è meno fedeli all’azienda per cui si lavora”
- Dagli archivi di TVS Tvsvizzera.it: “Vale veramente la pena lavorare in Svizzera?”

Martedì, al termine di un incontro con la Commissione europea a Bruxelles, la segretaria di Stato elvetica per gli affari esteri Livia Leu ha fatto sapere che la fase dei colloqui esplorativi con l’Unione europea (UE) sta per concludersi: “Ci prepariamo ad avviare la nuova fase dei negoziati“, ha detto.
“Siamo in una fase molto diversa rispetto a un anno fa”, ha dichiarato Leu, secondo la quale è stato possibile ristabilire “un rapporto di fiducia” con l’UE. Dopo l’interruzione dei negoziati da parte del Consiglio federale, circa due anni fa, le relazioni tra Berna e Bruxelles si erano notevolmente raffreddate.
Restano comunque alcuni punti da chiarire, in particolare per quanto riguarda i tre nuovi accordi nei settori dell’elettricità, della sanità e della sicurezza alimentare, ha proseguito Leu. Sono invece stati compiuti progressi concreti in materia di aiuti di Stato e di immigrazione.
Il prossimo passo sarà l’elaborazione da parte del Consiglio federale delle grandi linee di un mandato negoziale entro la fine di giugno, come già indicato a fine aprile. Berna e Bruxelles stanno attualmente discutendo un pacchetto negoziale che comprende questioni istituzionali, nuovi accordi e la regolamentazione della partecipazione svizzera a programmi dell’UE come quello di ricerca Orizzonte Europa (spesso designato con la formulazione inglese Horizon Europe) nonché i pagamenti elvetici per la coesione.
- La notizia sul portale RSI NewsCollegamento esterno.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: ” Svizzera-UE: perché le relazioni sono così complicate?”.
- Il focus di SWI Swissinfo.ch: “La Svizzera rischia molto con l’UE”.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative