La televisione svizzera per l’Italia
Il traffico sull autostrada vicino a Chiasso.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

lo sapevate che in Svizzera, come in Europa, sono previste delle sanzioni per gli importatori che vendono automobili troppo inquinanti? Nel 2021 le multe per non aver rispettato questa norma hanno raggiunto i 28 milioni di franchi. Pochi? Tanti?

Secondo il Controllo federale delle finanze queste sanzioni sarebbero troppo deboli e avrebbero un effetto limitato. Anche perché, grazie al potere d'acquisto più elevato in Svizzera rispetto all'estero, gli importatori fanno gravare la penalità sulle spalle dei clienti.

Io non ho un’automobile per cui la cosa mi tocca marginalmente! Buona lettura.

Ignazio Cassis durante la seduta del Consiglio di sicurezza dell ONU a New York,
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Ignazio Cassis ha diretto quale primo rappresentante del governo svizzero una seduta del Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Il consigliere federale, nonché ‘ministro’ degli esteri Ignazio Cassis, da presidente del più importante organo delle Nazioni Unite ha esortato a rafforzare la fiducia reciproca per mantenere la pace e la sicurezza. L’intento della Svizzera è quello di far ritrovare la fiducia fra gli attori politici poiché “dove vige la fiducia, tutto è possibile”.

Negli ultimi anni, l’organismo dell’ONU è stato spesso bloccato dalle divisioni esistenti fra grandi potenze. “È tempo che il Consiglio di sicurezza si prenda le proprie responsabilità” di fronte alle crisi, ha detto Cassis nel suo discorso, aggiungendo che “le ingiustizie e le violazioni” della Carta dell’Onu “non giustificano il trincerarsi di ognuno dietro le proprie posizioni”.

Nel suo mese di presidenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu la Svizzera può indire sedute straordinarie su temi che considera prioritari. Oltre alla pace, vi sono argomenti come la protezione della popolazione civile e le misure contro i cambiamenti climatici.

la Camera dei deputati a Roma.
Keystone / Fabio Frustaci


La Camera dei deputati italiana ha approvato in via definitiva l’accordo italo-svizzero sull’imposizione dei frontalieri.

È finalmente arrivato dalla Camera dei deputati la ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Il testo è stato definitivamente approvato questo pomeriggio con 239 voti a favore e nessun contrario.

Con il nuovo accordo firmato a Roma il 23 dicembre 2020 (adottato dal Parlamento federale il 18 marzo del 2022) e che interessa circa 91’000 lavoratori italiani, la Confederazione trattiene a questi residenti nella fascia di confine l’80% dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei frontalieri (oggi poco più del 60%).

I nuovi lavoratori frontalieri, dopo l’entrata in vigore dell’Accordo, saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. Gli attuali frontalieri, per contro, continueranno ad essere assoggettati al regime fiscale in vigore oggi fino al raggiungimento della pensione. La doppia imposizione, come già ora, sarà esclusa. Ora manca il voto del Senato. Ma il via libera di Palazzo Madama sarà una formalità visto che lo aveva già approvato in prima lettura lo scorso primo febbraio.

  • La notizia su tvsvizzera.it.
  • Frontalieri, cosa cambia con il nuovo accordo con l’Italia? La risposta nell’articolo del collega Leonardo Spagnoli su tvsvizzera.it.
  • Continuano ad aumentare i lavoratori frontalieri in Svizzera, come si può leggere sul portale della RSICollegamento esterno.
Il traffico sull autostrada vicino a Chiasso.
© Keystone / Ti-press / Francesca Agosta

Svizzera terra di conquista per i lavoratori stranieri. Nel primo trimestre dell’anno sono ancora aumentati i frontalieri.

Per gli stranieri la Svizzera resta un mercato del lavoro attrattivo sotto molti punti di vista, non da ultimo dal punto di vista economico. Così, nel primo trimestre dell’anno, come comunica l’Ufficio federale di statistica, i lavoratori frontalieri (con il permesso G) sono 386’000 a livello nazionale: c’è stata una progressione su base annua del 6,1%.

In termini assoluti – come sempre – il maggior numero di lavoratori frontalieri è domiciliato in Francia (circa 218’000). Seguono gli italiani (91’000), i tedeschi (65’000) e gli austriaci (poco meno di 9’000). L’Ufficio federale di statistica fa poi notare che negli ultimi cinque anni i frontalieri sono aumentati del 20,9%.

In Ticino i frontalieri sono saliti a quota 78’230, il 4% in più dello stesso periodo dello scorso anno e lo 0,6% in più rispetto al trimestre precedente. La maggior parte di questi lavoratori sono attivi nel terziario (52’348). Un dato che trova conferma anche a livello nazionale dove i lavoratori frontalieri occupati nel terziario sono 265’714 contro i  117’919 nel secondario.

un radar in autostrada.
Keystone / Peter Klaunzer

Fermato a Zugo per eccesso di velocità un 15enne senza patente che sfrecciava a 198 km/h in autostrada. 

Uno scatto del radar sulla A14 tra Baar e Zugo che si ricorderanno un po’ tutti, dal protagonista alla polizia. Il flash ha infatti immortalato un conducente alla bella velocità di 198 km/h, ovvero 78 in più del limite stabilito (tecnicamente solo se si supera di 80 km/h il limite in autostrada si può parlare di “pirata della strada”).

La polizia ha rintracciato il conducente il giorno dopo. Alla guida del veicolo incriminato non c’era il proprietario dell’automobile, bensì il figlio 15enne (ovviamente senza patente). Interrogato dagli investigatori che si occupano di reati commessi da minori, il ragazzo si è dimostrato collaborativo.

Il giovane conducente ha subito confessato di aver preso l’automobile senza il permesso dei genitori “per un giro di piacere”. La vicenda è ora in mano alla procura dei minorenni del Canton Zugo. Il ragazzo dovrà rispondere a diverse infrazioni del codice stradale. 

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