Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
probabilmente era un cultore di Jurassic Park l’anonimo compratore che si è aggiudicato lo scheletro di un Tyrannosaurus Rex battuto all’asta ieri a Zurigo.
Eh sì, perché per portarsi a casa l’imponente ossatura di un esemplare dei giganti che dominavano diverse decine di milioni di anni fa la Terra ha dovuto sborsare la non indifferente sommetta di 5,5 milioni di franchi.
L’acquirente potrà comunque vantarsi del fatto di essere il possessore di uno dei 32 esemplari di T-Rex scoperti finora. Il problema che deve affrontare ora però è un altro: dove lo metterà questo “mostro” lungo oltre 11 metri e alto 4?
Per le altre notizie dalla Confederazione vi rimando alla lettura della nostra selezione odierna che trovate qui di seguito.
Il nuovo sistema di voto elettronico messo a punto dalla Posta, che sarà inaugurato a titolo sperimentale in tre cantoni (Basilea Città, San Gallo e Turgovia) in occasione della votazione federale del 18 giugno, è stato illustrato oggi in anteprima ai media.
Già oggi l’80% delle elettrici e degli elettori esercitano i loro diritti politici per posta in maniera anonima e sicura, ha osservato la responsabile della comunicazione del Gigante giallo Nicole Burth, e le attuali applicazioni consentono di votare online con la stessa sicurezza.
La procedura prevede sei momenti distinti: una volta inserito il codice, inviato in una busta, occorre digitare la data di nascita dell’elettore e dell’elettrice. Quindi viene espressa la propria preferenza (o si può non esprimerla del tutto, il che equivale alla scheda bianca) e si controlla la corrispondenza con i codici ricevuti nel materiale di voto e infine occorre attivare un ultimo codice.
Per il momento il voto elettronico, che non può coinvolgere più del 30% del corpo elettorale, è riservato agli svizzeri e alle svizzere residenti all’estero originari dei tre cantoni citati (in alcuni di questi è esteso a categorie particolari, come i e le disabili). Alla luce dell’esperienza di giugno il Consiglio federale potrebbe confermare l’utilizzo del voto elettronico alle legislative federali di ottobre.
- Ce ne parla rsi.chCollegamento esterno.
- L’approfondimento sul voto digitale di swissinfo.ch.
- Se siete interessati a sperimentare il nuovo sistema di voto elettronico trovate tutti i dettagli al seguente linkCollegamento esterno.
- Le spiegazioni del sito della ConfederazioneCollegamento esterno.
Sono stati individuati “solo” otto nazisti titolari di conti presso il Credito Svizzero, la progenitrice dell’attuale Credit Suisse in Argentina tra il 1933 e il 1945 e di questi, sette li hanno chiusi prima del 1937. È quanto emerso dalle indagini condotte dagli esperti incaricati dalla banca Svizzera.
Gli approfondimenti condotti dai consulenti dello studio AlixPartners in questi due anni, aggiunge l’istituto bancario, non hanno inoltre rilevato alcuna prova che negli otto conti identificati vi fossero beni appartenuti alle vittime dell’Olocausto.
Le conclusioni del rapporto contraddicono le tesi espresse nel 2020 dal Centro Simon Wiesenthal, l’organizzazione che dal dopoguerra è alla ricerca dei carnefici del Terzo Reich, secondo cui un numero significativo dei circa 12’000 nazionalsocialisti fuggiti nel Paese sudamericano, detenevano conti nel Credito Svizzero.
Le risultanze di questa indagine non sono piaciute alla Commissione finanze del Senato statunitense: in proposito il Chuck Grassley ha criticato le modalità con cui è stata condotta la ricerca che, oltre a adottare criteri restrittivi, ha escluso la verifica delle nuove piste che sono emerse nel corso dell’indagine.
- La notizia raccontata da tvsvizzera.it.
- L’accordo sui beni ebraici in giacenza nelle banche elvetiche fu raggiunto nel 2018. Swissinfo ripercorre la vicenda.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Credit Suisse sull’indagine degli storici.
Il ministro degli Esteri elvetico Ignazio Cassis ha iniziato oggi la sua visita di tre giorni a Roma in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Ambasciata svizzera presso la Santa Sede.
La fitta agenda del consigliere federale ticinese prevede, dopo la cerimonia in Vaticano, colloqui con il cardinale Pietro Parolin, il segretario di Stato pontificio, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, responsabile dei rapporti con gli Stati, cui seguirà la visita alla nota comunità di Sant’Egidio.
Passato il Tevere, il capo della diplomazia elvetica incontrerà il suo omologo italiano Antonio Tajani – con cui aveva già avuto recentemente un bilaterale nel corso dell’Assemblea generale dell’ONU a New York – e con il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.
Le relazioni bilaterali, il conflitto in Ucraina, la partecipazione temporanea della Confederazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU e i rapporti Svizzera-UE sono i temi che saranno discussi da Ignazio Cassis, che a fine 2017 fece la sua prima visita ufficiale da ministro degli Esteri proprio a Roma, con i ministri italiani.
- Della trasferta romana di Ignazio Cassis parla l’articolo di tvsvizzera.it.
- Nel maggio 2022 il consigliere federale aveva già fatto una prima visita alla sede diplomatica elvetica in Vaticano, come scriveva la Regione TicinoCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sulla visita.
Mentre fervono i preparativi per il ritorno dell’uomo sulla Luna e si progettano addirittura missioni verso Marte anche Berna definisce meglio gli obiettivi della sua partecipazione alle imprese spaziali.
Il documento adottato oggi dal Governo federale prende le mosse dalla constatazione che i soggetti coinvolti in questo settore in rapida crescita stanno aumentando a livello globale, così come le possibilità di accesso allo spazio. Questo, osserva però Berna, pone però l’esigenza di affrontare questioni relative alla sicurezza e alla sostenibilità di questo tipo particolare di attività.
In proposito, osserva sempre il Governo, la Confederazione partecipa già a progetti spaziali attraverso l’adesione all’Agenzia spaziale europea (ESA), all’Organizzazione europea per l’utilizzo dei satelliti meteorologici (EUMETSAT) e il programma di navigazione satellitare Galileo/EGNOS.
Un rapporto sull’attuazione concreta della politica spaziale elvetica sarà elaborato dal Dipartimento federale dell’economia (DEFR), in collaborazione con altri dipartimenti, entro giugno del 2027.
- Ne dà notizia rsi.chCollegamento esterno.
- Il contributo di swissinfo.ch sull’ultima missione europea verso Giove che vede la partecipazione della Svizzera.
- La notaCollegamento esterno del Consiglio federale.
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