
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
forse è proprio vero, nella Confederazione, in tema di trasporti pubblici, siamo abituati troppo bene e questo ci rende particolarmente esigenti. È quanto sostiene un macchinista delle ferrovie federali (FFS) intervistato dal portale watson.ch in risposta alle critiche frequenti degli e delle utenti su treni in ritardo, vagoni stracolmi e prezzi elevati.
Occorrerebbe guardare un po’ anche nei Paesi vicini, sostiene il ferroviere e considerare l’offerta capillare che viene garantita in ogni luogo e ad ogni ora nonostante il raggiungimento dei limiti di capacità della rete.
Voi che vi trovate all’estero e che vi sarà probabilmente capitato di viaggiare sui convogli rossocrociati avrete sicuramente un’opinione precisa sulla reale situazione del trasporto ferroviario in Svizzera, dove comunque sembra che i treni continuino a essere puntuali…
Buona lettura.

Impennata delle domande d’asilo in Svizzera: nel 2022 le richieste depositate presso le autorità federali sono aumentate del 64% e si prevede una progressione, di minore entità, anche per quest’anno. In sensibile crescita anche gli allontanamenti di profughi/e (+205%).
L’incremento di richiedenti asilo di 9’583 unità, a 24’511, ha fatto sapere oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), è dovuto soprattutto all’afflusso di persone dall’Afghanistan (7’054 domande, di cui 336 secondarie, ossia per motivi di nascita, ricongiungimento familiare o altro) e Turchia (4’791, di cui 1’003 domande secondarie). Seguono gli arrivi da Eritrea (1’830, 1’404 secondarie), l’Algeria (1’362, 21 secondarie) e la Siria (1’252, 527 secondarie).
Per la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) diversi fattori sono all’origine dell’incremento di profughi e profughe in Svizzera. Tra di essi la revoca della maggior parte delle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia e le conseguenze economiche del Covid-19 che ha indebolito le strutture già fragili dei Paesi di provenienza o di transito.
All’aumento delle domande è corrisposta una diminuzione della quota, dal 37% al 31%, delle concessioni del diritto d’asilo in prima istanza (4’816 persone sul totale di 17’599 decisioni). In forte crescita gli allontanamenti, forzati e volontari, di migranti. In particolare, questi ultimi sono passati dai 973 del 2021 agli 8’333 dello scorso anno: in totale il numero di partenze verso i paesi d’origine o Stati Dublino è aumentato del 205,4% rispetto all’anno precedente.
- Nell’articolo di tvsvizzera.it la descrizione della situazione dell’asilo nella Confederazione.
- Ne parla anche blue NewsCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno della SEM sulle cifre attinenti all’asilo nel 2022.

L’ex terrorista ticinese Bruno Breguet, misteriosamente sparito su un traghetto tra Igoumenitsa (Grecia) e Ancona il 12 novembre del 1995, potrebbe essere stato assoldato dalla CIA. È quando rivela l’ultimo libro dello storico Hans Hänni Terrorist und Cia-Agent che si è occupato della vicenda, consultando documenti dei servizi di informazione statunitensi a Washington.
L’estremista locarnese, in contatto con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, era stato catturato e condannato dalla giustizia israeliana per aver tentato di introdurre all’aeroporto di Haifa nel 1970 esplosivo destinato a un attentato.
Successivamente, una volta scarcerato nel 1977, si era legato alla cellula del noto terrorista Carlos. Con il suo gruppo avrebbe preso parte nel 1981 all’azione terroristica culminata nell’esplosione alla Free Radio Europe di Monaco di Baviera, finanziata dalla CIA. Arrestato a Parigi l’anno dopo Bruno Breguet torna in libertà nel 1985. E da lì inizia il mistero.
Secondo la tesi di Adrian Hänni l’estremista ticinese era al libro paga della CIA cui avrebbe fornito informazioni dal 1991 utili per la cattura di Carlos e di militanti di sinistra in Grecia, dove risiedeva. La sua scomparsa sul famoso traghetto potrebbe quindi essere dovuta a una vendetta ordita dai suoi ex compagni. Ma non è neanche escluso che Bruno Breguet abbia cambiato identità, per sottrarsi a possibili ritorsioni, e si trovi al sicuro in qualche località sconosciuta.
- Il servizio, con l’intervista all’autore del libroCollegamento esterno Adrian Hänni, su rsi.ch.Collegamento esterno
- L’ampio articolo, con il video della trasmissione “10 vor 10”, della radiotelevisione svizzera SRFCollegamento esterno (in tedesco).
- Sull’estremista nato a Minusio venti anni fa erano emerse delle novità, come riferiva a suo tempo swissinfo.ch, peraltro successivamente mai confermate.

A otto mesi dalle elezioni federali vengono interpretati con attenzione i risultati delle cantonali a Zurigo e Basilea Campagna di domenica, che secondo il politologo Hans-Peter Schaub forniscono segnali di stabilità nel quadro politico elvetico.
Per l’esperto dell’Università di Berna, interpellato dalle testate del gruppo Tamedia, hanno una certa rilevanza solo il calo dei Verdi e la stagnazione dei Verdi liberali a Zurigo e la debole crescita del Centro in entrambi i cantoni. Normalmente, osserva Hans-Peter Schaub, soprattutto il test di Zurigo delinea tendenze che non possono essere stravolte nel breve lasso di tempo che ci separa dalle federali di ottobre ma restano comunque alcune incognite, legate soprattutto all’evoluzione del conflitto in Ucraina, alla migrazione e alla congiuntura economica.
Opinioni sostanzialmente condivise dal collega Claude Longchamp che su Twitter ha parlato di sostanziale stabilità con piccole variazioni nel campo dei Verdi e del Centro.
Domenica nel parlamento zurighese il Centro ha guadagnato tre seggi (su un totale di 11), tre ne hanno persi i Verdi (19) mentre le altre formazioni principali, UDC (46), PS (36) e Verdi liberali (24) sono rimasti invariati. A Basilea Campagna sono avanzati i Verdi liberali (+3 per un totale di 6) e il Centro, (+1, 10) e ne hanno persi due Verdi e socialisti. Immutata la rappresentanza di UDC (21) e liberali (17).
- I dettagli del voto a Zurigo e Basilea Campagna riferiti da rsi.chCollegamento esterno.
- Nell’articolo di blue NewsCollegamento esterno i commenti dei politologi sul voto tratti dal dispaccio Keystone-ATS.
- I risultati delle due elezioni pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST).Collegamento esterno

Cambia l’aiuto della Svizzera ai terremotati in Turchia e Siria. Mentre rientrano gli esperti delle squadre di salvataggio, 87 uomini e donne partiti nelle ore successive al devastante sisma in Medio Oriente di lunedì scorso, sono giunti nel distretto di Hatay gli specialisti e le specialiste del Corpo svizzero d’aiuto umanitario (CSA).
Il cambio risponde alle mutate esigenze sul terreno. A una settimana dalle scosse telluriche non c’è infatti più speranza di trovare in vita persone sotto le macerie e viene quindi meno l’utilità della Catena svizzera di salvataggio.
I nuovi arrivati si concentreranno sull’aiuto alla sopravvivenza della popolazione locale, confrontata con situazioni di emergenza che non può più contare sull’apporto dei normali servizi statuali.
La decina di tecnici forniranno assistenza nella sistemazione degli alloggi di fortuna per i e le residenti in queste rigide settimane dell’inverno. Oltre a fornire istruzioni sull’uso degli edifici rimasti in piedi i membri del CSA assicureranno cure mediche e sanitarie ai terremotati.
- Sul cambio della guardia riguardo all’aiuto svizzero ai terremotati il servizio di tvsvizzera.it.
- La priorità, spiega rsi.chCollegamento esterno, è data ora ai sopravvissuti.
- La notaCollegamento esterno del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sulla strategia elvetica in Turchia e Svizzera.
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