Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
vi state organizzando per la festa di fine anno? Oppure siete tra coloro che preferiscono non festeggiare e andare a letto, come sempre, un po’ prima di mezzanotte? A me personalmente piace festeggiare la notte di San Silvestro a casa con gli amici.
Quest’anno dovevamo essere in pochi. Poi, giorno dopo giorno, gli ospiti sono aumentati e notizia dell’ultima ora, un’altra coppia di amici si aggiungerà all’allegra brigata... ora sto riflettendo se abbiamo abbastanza sedie e letti per ospitare tutti. Problemi grassi.
Questo è l'ultimo bollettino dell'anno. A me non resta che augurare a tutti voi, a nome della redazione, un felice anno nuovo.
Nella relazione con l’UE, secondo Ignazio Cassis, si deve sfruttare la dinamica positiva creatasi con Bruxelles.
Ormai a pochi giorni dalla fine del suo mandato annuale di presidente della Confederazione, il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis torna a parlare di relazioni con l’UE. Secondo il ‘ministro’ degli esteri elvetico, le relazioni tra la Svizzera e l’UE sono nuovamente migliorate negli ultimi tempi. Ora si deve sfruttare questa dinamica favorevole con Bruxelles.
Sempre secondo Cassis, ci sarebbero stati dei progressi nel dossier europeo – sia a Berna sia a Bruxelles – su un futuro pacchetto di negoziati. Stando al calendario di Bruxelles, i mandati delle due parti potrebbero essere disponibili alla metà del 2023, il che consentirebbe di iniziare i negoziati veri e propri. Questi dovrebbero essere ultimati alla metà del 2024, prima cioè che una nuova Commissione europea riprenda il dossier in autunno.
Se L’UE accelera, la Confederazione rallenta. Il Consiglio federale vuole infatti continuare a “esplorare in modo approfondito” le relazioni con l’UE. Berna potrebbe non voler negoziare prima delle elezioni federali del 2023. Nel 2024, però, si tengono le elezioni europee e l’UE sarà presa da questo appuntamento. Nella peggiore delle ipotesi, l’inizio dei negoziati potrebbe quindi slittare sino al 2025. Ma Cassis resta ottimista.
- L’ottimismo di Ignazio Cassis sulle relazioni con l’UE lo si può leggere sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Le relazioni tra Svizzera e Unione europea. Date e cifreCollegamento esterno.
- Trent’anni fa gli svizzeri bocciarono l’entrata nelllo Spazio economico europeo. L’articolo su TVS Tvsvizzera.it.
Nella transizione energetica, il nucleare non può essere un’alternativa a medio termine.
La crisi energetica resta, anche se il tema fa meno notizia rispetto a qualche settimana fa. C’è però chi continua a pensare al nostro futuro energetico. Come l’esperta del settore Almut Kirchner, co-autrice dell’analisi “Prospettive energetiche 2050”. Sulle pagine della Neue Zürcher Zeitung Almut Kirchner racconta che il nucleare non potrà essere un’alternativa a medio termine nella transizione energetica.
Kirchner spiega che quasi ovunque la costruzione di nuove centrali nucleari è in ritardo e molte di esse non funzionano correttamente. Inoltre, vanno considerati agli enormi sforamenti dei costi di realizzazione dei nuovi reattori nonché i costi di produzione dell’energia nelle centrali nucleari, che sono aumentati, mentre quelli delle rinnovabili stanno diminuendo.
L’esperta poi affronta anche il tema della nuova generazione di reattori che secondo Kirchner esiste solo sulla carta, mentre i piccoli reattori modulari non sono ancora in funzione a livello commerciale. Se la quota di energia solare ed eolica dovesse aumentare – come è previsto – il nucleare potrebbe addirittura rivelarsi un ostacolo, secondo l’esperta.
- L’intervista a Almut Kirchner sulla NZZ Collegamento esterno(in tedesco) ripresa in italiano da tio.chCollegamento esterno.
- Il piano del governo elvetico per evitare la penuria di energia su tvsvizzera.it.
- Prospettive energetiche 2050Collegamento esterno della Confederazione.
Da gennaio verrà limitato l’accesso a centinaia di prodotti chimici utili per costruire ordigni artigianali.
Spero che nessuno di voi abbia l’hobby di costruire bombe artigianali a casa… Scherzi a parte, sappiate che dal primo gennaio entrerà in vigore una nuova legge che renderà più difficile reperire un centinaio di prodotti che oggi possono essere acquistati normalmente utili per fabbricare bombe esplosive artigianali.
Con la Legge federale sui precursori di sostanze esplodenti chi vuole acquistare certi prodotti chimici dovrà avere un’autorizzazione della Polizia federale (Fedpol), che può essere richiesta presentate sul suo sito. I negozi specializzati che vendono i prodotti in questione potranno accedere al portale per controllare le autorizzazioni dei loro clienti.
La Fedpol spiega che i cosiddetti “precursori di sostanze esplodenti” sono delle sostanze chimiche contenute in certi prodotti di uso quotidiano, come l’acqua ossigenata nei prodotti disinfettanti. In determinate concentrazioni, è possibile utilizzare i precursori per fabbricare esplosivi artigianali che potrebbero essere utilizzati da terroristi e dal crimine organizzato oppure da privati con un interesse per gli esplosivi e la pirotecnica.
- La notizia sulle restrizioni d’acquisto di certe sostante chimiche la trovate su tio.chCollegamento esterno.
- La nuova Legge federale sui precursori di sostanze esplodentiCollegamento esterno.
- Le bombe artigianali sono usate anche per far saltare i bancomat. Uno dei tanti casi in Ticino su tvsvizzera.it.
Tra la fine dell’anno e l’inizio del nuovo anno le temperature saranno miti, almeno a nord delle Alpi
Il 2022 finisce come è iniziato: caldo! Si prevede un caldo particolarmente intenso nella Svizzera nord-occidentale e nelle valli alpine, con favonio moderato. La causa è da ricercare in due cosiddetti centri di pressione: da un lato ci sarà un sistema di bassa pressione che si estende sulla Groenlandia e sull’Irlanda fino e dall’altro un sistema di alta pressione esteso tra l’Italia e il Mar Nero.
La giornata più mite sarà quella di sabato 31 dicembre, con 17-19 gradi. Soprattutto nella valle del Reno di San Gallo, nel Principato del Liechtenstein e nella Svizzera nordoccidentale. Anche nelle altre regioni settentrionali la temperatura sarà compresa tra i 14 e i 17 gradi. Solo a sud delle Alpi le temperature rimarranno relativamente fresche, con massime di 10 gradi.
Va detto che le temperature elevate alla fine di dicembre non sono nulla di insolito e le temperature record previste per la fine dell’anno sono comunque in linea con il resto del 2022, anno che entrerà nei libri di statistica come quello più caldo e soleggiato dall’inizio delle misurazioni in Svizzera.
- L’articolo è apparso su blue NewsCollegamento esterno.
- Primati e curiosità in Svizzera sul sito di MeteoSvizzeraCollegamento esterno.
- Il 2022 è stato l’anno più caldo e soleggiato in Svizzera dal 1864, come riporta la RegioneCollegamento esterno.
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