Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
ai meno giovani di noi sarà probabilmente capitata l'esperienza dei lunghi viaggi nelle cuccette dei treni notturni, una composizione finita quasi in disuso, sulla scia dell'affermazione dell'alta velocità e della rivoluzione nel traffico aereo low-cost.
Nel 2009 le Ferrovie federali (FFS) avevano abbandonato questo servizio ma con la crisi climatica è costantemente cresciuta la domanda (+30% solo nel 2021) e sono stati offerti nuovi collegamenti notturni (Lipsia, Dresda e Praga).
A breve sarà aperto quello con Copenaghen mentre discussioni sono in corso per Roma, Barcellona e Varsavia. Insomma, se dovrete visitare prossimamente la Confederazione tenete conto di questa ulteriore possibilità "ecologica".
Per il resto delle notizie "svizzere" vi invitiamo a proseguire nella lettura della nostra selezione.
La pedopornografia è una piaga che non sta risparmiando neanche la Confederazione, dove negli ultimi anni si è constatata una preoccupante recrudescenza del fenomeno.
Nel 2021, secondo quanto ha reso noto la Protezione dell’infanzia Svizzera, la polizia federale (Fedpol) ha trasmesso 1’399 segnalazioni alle procure cantonali per l’apertura di procedimenti penali, una cifra che attesta un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.
Secondo la direttrice di Protezione dell’infanzia Regula Bernhard Hug la Svizzera si situa in una tendenza osservabile purtroppo su piano mondiale, su cui non sarebbe estranea la recente pandemia che ha costretto le persone al confinamento domestico.
Del resto testimonianze di questo problema sono desumibili anche dalla cronaca quotidiana. Proprio una settimana fa la polizia cantonale vodese ha fermato 96 persone che avevano scaricato dal web contenuti a carattere pedofilo (due sono state poste in detenzione preventiva). Secondo un rapporto del Governo svizzero l’1% degli uomini ha tendenze pedofile, ma poi solo una minuscola parte di questi passa all’atto.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it
- Ne parla anche rsi.chCollegamento esterno
- Una settimana fa è scattata una vasta operazione nel Canton Vaud contro la pedopornografia, come ci riferisce tio.chCollegamento esterno
L’aumento dei tassi ipotecari non sta facendo dormire sonni tranquilli ai proprietari di case che in Svizzera, visto l’alto costo delle abitazioni, sono in prevalenza beneficiari di finanziamenti onerosi concessi dalle banche.
Uno su quattro, rileva una ricerca della piattaforma web di confronto Comparis, teme di non poter far fronte all’incremento degli interessi che gli competono. In particolare il 5% degli interpellati e delle interpellate si dice molto preoccupato di non riuscire a pagare le quote del debito con la banca e un altro 20% lo è “abbastanza”. Sul fronte opposto il 45% dei e delle partecipanti si dichiara “poco” timoroso di un suo dissesto finanziario mentre il 28% non teme questa eventualità (il 3% non dà indicazioni).
Quest’anno si sono avute fluttuazioni tra l’1,15% e il 3,25% e i tassi fissi per le ipoteche decennali sono lievitati di circa 1,5 punti percentuali. E anche per il prossimo anno si prevedono tassi d’interesse a lungo termine più elevati, anche se con oscillazioni più contenute, indicano gli esperti della società online.
Il consiglio dei consulenti in questa fase critica del mercato ipotecario è quello di stipulare comunque un’ipoteca fissa da parte di chi ritiene di non poter far fronte a ulteriori aumenti degli interessi sulla propria casa.
- I timori dei proprietari di casa raccontati da tio.chCollegamento esterno
- Il forte incremento dei tassi a lungo termine riferito a settembre da rsi.chCollegamento esterno
- Il mercato delle ipoteche non sembra però risentirne, secondo quanto ci riferisce blue NewsCollegamento esterno
Vi parliamo ancora un po’ di numeri, quelli in chiaroscuro che riguardano l’evoluzione economica nell’anno che si affaccerà tra poche settimane. Eh sì, perché la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha ribadito oggi che la crescita economica sarà debole.
Correggendo lievemente al ribasso le precedenti stime l’agenzia federale indica che il PIL svizzero farà segnare un +0,7% nel 2023, assai meno del +1,6% previsto a giugno e del +0,8% pronosticato a settembre.
Ma le prospettive non sono così funeste: nel 2024 ci si attende un’espansione dell’1,9% mentre per quest’anno viene confermata una crescita al 2,1%. E soprattutto sembra raffreddarsi un po’ la corsa dei prezzi che aveva creato più di una preoccupazione ad autorità e popolazione. L’inflazione, che quest’anno si fisserà al 2,9%, dovrebbe infatti scendere al 2,2% il prossimo anno e all’1,5% l’anno successivo.
In proposito Felicitas Kemeny, capo settore presso la SECO, ha affermato che i consumi privati, che continuano a beneficiare della solidità del mercato del lavoro, rimangono la principale fonte di sostegno della congiuntura elvetica. Il perdurare di un’inflazione relativamente elevata avrà invece probabilmente un effetto frenante.
- L’articolo di swissinfo.ch sulle previsioni congiunturali della Segreteria di Stato dell’economia (SECO)
- Ne parla anche il portale di TicinonewsCollegamento esterno
- La nota della SECOCollegamento esterno
Senza interventi decisi da parte della politica sarà impossibile raggiungere gli obiettivi energetici e climatici entro il 2050, secondo quanto ha affermato oggi l’Associazione delle aziende elettriche (AES) che propone di dichiarare la sicurezza dell’approvvigionamento “interesse nazionale”.
Per l’organizzazione del ramo è urgente porre le basi di un approvvigionamento sicuro e duraturo dell’elettricità, anche perché il rischio di razionamenti e black-out per penuria energetica sono “un’amara realtà” e le negligenze “politiche” dell’ultimo decennio, critica l’associazione, pesano in modo evidente sull’attuale situazione.
Per rispettare gli obiettivi climatici ed energetici vengono proposti quattro scenari differenti che in concreto si traducono in investimenti annui che vanno dai 24 a 28 miliardi di franchi.
Dal profilo della diversificazione delle fonti l’indagine dell’AES conferma la priorità per la Svizzera della produzione idroelettrica, integrata – soprattutto in inverno – con il fotovoltaico proveniente dalla regione alpina e l’eolico. In prospettiva è poi destinata ad assumere un ruolo determinate anche l’importazione di idrogeno verde, su cui l’Europa sta investendo cifre importanti a livello infrastrutturale.
- L’articolo di tvsvizzera.it sulla presa di posizione delle aziende elettriche
- La notizia delle critiche a Berna riportata da rsi.chCollegamento esterno
- Il piano del governo per evitare penuria di risorse energetiche, in un servizio di tvsvizzera.it
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