Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se vi capiterà prossimamente di viaggiare su un veicolo privato sulle strade della Confederazione è bene che sappiate che le differenze di prezzo alla pompa possono essere di quasi mezzo franco per un litro di carburante.
È quanto ha comunicato il Touring club svizzero, che sta riscontrando un successo per certi versi inaspettato della sua piattaforma online gratuita di confronto regionale dei prezzi di benzina e diesel tra le varie stazioni di servizio.
Grazie ai dati forniti dagli utenti viene infatti monitorato il 90% dei distributori elvetici e questo potenzialmente può far risparmiare una discreta cifra per ogni "pieno". Come si suol dire, "conducente avvisato…"
Le altre notizie odierne che vi proponiamo parlano però di altri argomenti, meno affini ai consumatori…
Buona lettura.
Si è aperto a Bellinzona il processo contro il presunto jihadista che nel settembre di due anni fa accoltellò mortalmente un 29enne in pieno centro a Morges, nel Canton Vaud, urlando “Allah akbar”.
All’inizio del dibattimento la corte federale ha respinto la richiesta del legale di celebrare il processo a porte chiuse a tutela del suo assistito che deve rispondere di una lunga lista di reati, tra cui assassinio, tentato omicidio intenzionale, lesioni semplici, minaccia, violazione della legge federale che vieta i gruppi terroristici islamici.
L’imputato ha affermato di essere ancora un sunnita praticante ma di non avere legami particolari con gruppi jihadisti. L’Islam, ha affermato, è una religione “pacifica” che sostiene la pace.
Una tesi non condivisa dalla Procura federale secondo cui l’accusato, che già in precedenza sosteneva l’Isis e voleva unirsi ai combattenti islamici in Siria, ha agito allo scopo di vendicare le vittime della guerra condotta dalla coalizione contro lo Stato Islamico in Medio Oriente.
- L’inizio del dibattimento raccontato da rsi.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche blue NewsCollegamento esterno.
- I soggetti a rischio terrorismo sono costantemente controllati dai servi informativi. I risultati dell’ultimo monitoraggioCollegamento esterno della Confederazione.
I controversi caccia militari F-35 che la Confederazione sta comprando negli Stati Uniti costeranno quasi la metà rispetto a quanto pagherà Berlino.
Feroci polemiche stando montando in Germania per i dettagli che stanno trapelando sulla fornitura di 35 aerei prodotti dalla Lockheed Martin al costo di 9,99 miliardi di euro. Il Dipartimento della difesa elvetico ha infatti concordato un prezzo assai inferiore per 36 esemplari dello stesso aereo, pari a 6,035 miliardi di franchi (poco più di 6 miliardi di euro) e la cosa sta attirando critiche sul governo di Olaf Scholz.
Per il presidente della Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati Werner Salzmann (UDC, destra), interpellato dal Blick, il Dipartimento della difesa presieduto da Viola Amherd ha saputo negoziare bene con gli USA. Inoltre, la guerra in Ucraina ha “provocato un netto aumento della domanda di equipaggiamenti di difesa – e quindi anche dei prezzi” e Berna aveva condotto le sue trattative molto tempo prima.
Ma non tutti credono troppo a questa storia, a partire dal Controllo federale delle finanze elvetico secondo cui vi sono dubbi sul prezzo finale della commessa. La socialista Priska Seiler Graf sospetta che “la Germania abbia incluso tutti i costi, compresi quelli di gestione e manutenzione mentre la Svizzera sta acquistando il jet statunitense quasi senza armamento”. La fattura per Berna insomma potrebbe alla fine riservare spiacevoli sorprese.
- L’articolo del BlickCollegamento esterno che rivela la controversa vicenda sul costo degli F 35 ordinati da Berna (in tedesco).
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Sul contratto firmato recentemente da Berna con Washington i dettagli di rsi.chCollegamento esterno.
La pandemia da cui non siamo ancora completamente usciti, è all’origine del crescente disagio psicologico patito dai e dalle giovani nella Confederazione.
Secondo un’indagine dell’Ufficio federale di statistica (UST), tra il 2020 e il 2021, le ospedalizzazioni di ragazze e giovani donne per disturbi psichici e comportamentali sono aumentate di un quarto. E nell’anno precedente si era già assistito a un aumento del 6%, vale a dire quasi il doppio della media annuale a partire dal 2012.
Nella classe di età dai 10 ai 14 anni l’incremento è stato del 52%, tanto che una ragazza su 100 è finita in ospedale per questo motivo. Fra i maschi, invece, l’evoluzione si è manifestata in modo meno acuto: si registra nel complesso un +6% (fra i 10 e i 24 anni).
Nella fascia più giovane di quelle prese in considerazione, i disturbi psichici sono diventati per la prima volta lo scorso anno la principale causa di ricovero davanti ai ferimenti, con quasi 13’000 soggetti e oltre 19’000 casi (il 30% è stato ricoverato più volte, ma alla metà non era mai successo in precedenza). In 3’124 di questi casi si è trattato della conseguenza di atti di autolesionismo o di tentati suicidi, fattispecie quest’ultima la cui frequenza è aumentata del 26%.
- Sull’incremento di ospedalizzazioni dovuto alla pandemia l’articolo di tvsvizzera.it.
- La preoccupante evoluzione dei ricoveri tra i più giovani nel racconto di tio.chCollegamento esterno.
- La notaCollegamento esterno dell’Ufficio federale di statistica (UST).
L’indagine amministrativa interna ha sostanzialmente scagionato l’operato della divisione cyber dei servizi di informazione (SIC) contro gli attacchi informatici ma ha anche confermato che in questo tipo di esercizio sono state violate le disposizioni della Legge federale sulle attività informative (LAln).
L’ex giudice federale Niklaus Oberholzer, cui è stata affidata l’inchiesta, imputa infatti un’interpretazione erronea da parte del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) delle norme cui era sottoposto nel suo incarico di sorveglianza di hacker, ritenuti potenziali autori di attacchi informatici a infrastrutture e interessi elvetici.
L’unità cyber, è stato evidenziato, avrebbe acquisito informazioni – relative a possibili attacchi informatici che erano soggetti al segreto delle telecomunicazioni – senza autorizzazione formale dal 2015 al 2020.
In particolare, dal profilo tecnico-giuridico, non è stata richiesta l’approvazione del Tribunale amministrativo federale, così come previsto dalla legge, delle contestate misure di sorveglianza. “Non è stata ottenuta né l’autorizzazione giudiziaria, né il nulla osta politico, e questo ha portato all’acquisizione illegale dei dati”, ha in proposito dichiarato il giudice Oberholzer.
- L’articolo di tio.chCollegamento esterno sulla controversa attività dei servizi di informazione.
- L’approfondimento del collega Zeno Zoccatelli sulla situazione in Svizzera in ambito di lotta alla pirateria informatica.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Consiglio federale sull’inchiesta amministrativa nei confronti del SIC.
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