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militari all interno di un bunker

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

Probabilmente pochi di voi hanno fatto il servizio militare in Svizzera. Se qualcuno dovesse averlo fatto, forse i più anziani si ricordano ancora delle enormi esercitazioni che negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso vedevano scontrarsi i "blu" e i "rossi". Con questi ultimi che naturalmente vestivano immancabilmente i panni degli invasori.

Dalla caduta del muro di Berlino, questi addestramenti giganti sono un po' passati di moda. Ora sembrano però tornati in auge. Tra il 22 e il 29 novembre l'esercito mobiliterà infatti ben 5'000 soldati per la più grande esercitazione militare da oltre 30 anni. Pilum 2 – questo il nome dell'operazione – ha richiesto due anni di preparazione e si svolgerà nei Cantoni di Berna, Soletta, Argovia, Lucerna e Zurigo.

sergio mattarella e simonetta sommaruga
Keystone / Francesco Ammendola Handout

Sergio Mattarella è atteso in Svizzera il 29 e il 30 novembre. Oltre a colloqui con i rappresentanti del Consiglio federale, il presidente della Repubblica visiterà il Politecnico federale di Zurigo.

Posticipata in seguito alle elezioni tenutesi in Italia, la visita di Stato di Sergio Mattarella (nella foto assieme alla consigliera federale Simonetta Sommaruga nel settembre 2020 a Roma) avverrà a fine novembre. Ad accoglierlo martedì 29 novembre a Berna vi saranno il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e gli altri membri del Governo svizzero.

Oltre alle relazioni bilaterali fra Svizzera e Italia, i colloqui ufficiali si concentreranno sulla situazione della sicurezza legata alla guerra in Ucraina, sulla politica europea e sul lavoro del Consiglio di sicurezza dell’ONU, organo di cui la Svizzera entrerà a far parte dal prossimo anno, ha indicato venerdì il Dipartimento federale degli affari esteri.

Mercoledì 30 novembre, Mattarella e Ignazio Cassis si recheranno alla Scuola politecnica federale di Zurigo “per una visita dedicata all’innovazione e all’imprenditorialità”.

militari all interno di un bunker
© Keystone / Laurent Gillieron

Il cantiere per la costruzione della seconda canna della galleria autostradale del San Gottardo è stato ufficialmente inaugurato la primavera scorsa. A rendere complicati i lavori non vi sono però solo alcuni strati geologici.

Il Tages-Anzeiger rivela venerdì che ad ostacolare lo scavo vi sono anche infrastrutture militari, per le quali sarà necessario eseguire degli adattamenti. Il tracciato del nuovo traforo è costruito parallelamente a quello esistente, a una distanza di circa 70 metri.

L’Ufficio federale degli armamenti e quello delle strade, responsabile del cantiere, hanno confermato che saranno necessari dei lavori, ma non hanno indicato né a quanto ammontano le spese aggiuntive – peraltro già previste – né quali sono le infrastrutture militari in questione. Gli impianti sono infatti coperti dal segreto militare.

La regione del massiccio del San Gottardo è da oltre un secolo uno dei centri nevralgici della strategia difensiva della Confederazione. Qui sono stati costruiti molti forti e bunker sotterranei. Anche se molti di questi sono stati nel frattempo dismessi e a volte trasformati, ad esempio in musei, alcuni sono tuttora utilizzati dall’esercito.

pupazzo su un letto
© Keystone / Gaetan Bally

L’infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS), che provoca la bronchiolite e colpisce soprattutto i bambini e le bambine più piccole, è arrivata prima quest’anno. Molte cliniche pediatriche nella Svizzera tedesca e francese sono ai limiti delle capacità.

All’Inselspital di Berna, per esempio, i ricoveri sono raddoppiati nel giro di una settimana, raggiungendo quota 39, e stando a quanto dichiarato ai giornali del gruppo Tamedia dal primario Christoph Aebi il picco non è ancora stato raggiunto. Anche al Kinderspital di Zurigo non c’è più un letto libero, dei 150 posti 30 sono occupati da bimbi colpiti dal virus sinciziale.

Innocuo per gli adulti e i bambini grandi, il VRS può invece avere effetti gravi per i lattanti. Quest’anno l’epidemia, che normalmente si manifesta solo tra dicembre e febbraio, è arrivata prima.

“Stiamo facendo tutto il possibile per fornire assistenza sanitaria, ma abbiamo anche un piano graduale per priorizzare gli interventi”, spiega Christoph Berger, capoclinica al Kinderspital di Zurigo.

cane seduto su una sedia
Keystone / Rungroj Yongrit

Portare il cane in ufficio? Sempre più svizzeri e svizzere lo fanno, secondo il Blick.

Il Covid ha cambiato molte cose, compresa la densità dei cani nella Confederazione. Il loro numero è aumentato fortemente negli ultimi due anni: all’inizio del 2019 si registravano 511’000 animali, mentre nel settembre di quest’anno 554’000. La crescita è stata dell’8%.

Vi è però un problema: la maggior parte dei proprietari e delle proprietarie non può portare il cane sul luogo di lavoro. Stando a un sondaggio realizzato nel maggio scorso, solo tre intervistati/e su dieci affermano che il loro datore di lavoro permette di portare con sé l’amico a quattro zampe.

La situazione sembra però stia evolvendo. Secondo alcuni studi, i cani hanno un effetto positivo sull’ambiente di lavoro, poiché riducono lo stress, favoriscono la comunicazione e fanno muovere di più i dipendenti e le dipendenti. Alcune aziende hanno così permesso l’acceso ai cani. Tra di esse vi sono, ad esempio, Nestlé o Google.

  • La notizia di Keystone-ATS ripresa da swissinfo.ch.
  • In questo reportage d’archivio, la trasmissione della RSI Falò si è invece interessata alle ‘adozioni’ di cani in Svizzera.

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